ROVIGO - Tutti in strada ieri mattina, in viale Porta Po, all'ingresso della Sicc, per il quarto giorno di sciopero attuato dai 20 lavoratori a rischio di esubero (altri 3...
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METALMECCANICA
Gli operai hanno un minimo di dieci anni di esperienza. La Sicc è l'unica realtà del settore in ambito provinciale. Quindi non c'è concorrenza. «Le possibilità per essere competitivi ci sono tutte, ma oramai sembra più una guerra tra di noi. Se viene bloccata la produzione interna come si fa ad andare avanti?». Dall'incontro di ieri pomeriggio tra sindacati e Sicc non è emerso nulla di nuovo, ragion per cui anche la prossima settimana si proseguirà con un'ora di sciopero giornaliero. «Ci hanno risposto che loro restano fermi sulle loro idee - sottolinea Mirco Bolognesi, di Uil Rovigo - E che licenziando 23 persone otterranno 600mila euro di risparmio, grazie ai quali potranno pagare fornitori e creditori in genere. Noi restiamo dell'avviso che licenziare non serve a nulla. Siamo più favorevoli ai contratti di solidarietà o all'amministrazione controllata. Ci vuole una gestione diversa da quella di oggi».
MOBILITAZIONE
Intanto per venerdì 13 è previsto alla mattina un altro tavolo tecnico, questa volta nella sede provinciale della Cisl, alla presenza dei soli sindacati, mentre al pomeriggio ci sarà un incontro con tutte le forze politiche per tentare di venire a capo della situazione. «E' stato molto importante vedere seduti allo stesso tavolo tutti i parlamentari con i tre segretari provinciali dei sindacati - afferma Nicola Panarella, della Cisl - Era arrivato il momento di predisporre un tavolo per lo sviluppo del Polesine».
DIRIGENTI AZIENDALI
I lavoratori lamentano l'assenza dell'amministratore delegato della Sicc. «È presente in azienda solo in certe ore, il suo contratto è part-time, quindi si vede in sede pochissime volte», spiegano i rappresentanti sindacali della Rsu. Anche il senatore Bartolomeo Amidei si è unito alla protesta, volta a fermare l'emorragia di posti di lavoro: «L'impegno che ci siamo presi noi politici con i dipendenti e le organizzazioni sindacali - dice il parlamentare - è quello di ritrovarci tra sette giorni per affrontare e discutere assieme possibilità e strategie tese ad individuare che cosa si può fare. Soluzioni per la Sicc ce ne sono, in quanto è un'azienda che può ancora tranquillamente esistere, visto che ha un suo mercato di riferimento. Non possiamo privarci di un'altra grande realtà industriale in una provincia, quella di Rovigo già povera di suo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino