Maserada-Siberia-Maserada: il volo record della beccaccia

Maserada-Siberia-Maserada: il volo record della beccaccia
Il nome, a dire il vero, non scalda il cuore: Veneto 2. Ma la sua impresa sì: oltre 14mila chilometri percorsi in un anno, volando quasi sempre da sola. Lei è una beccaccia, la...

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Il nome, a dire il vero, non scalda il cuore: Veneto 2. Ma la sua impresa sì: oltre 14mila chilometri percorsi in un anno, volando quasi sempre da sola. Lei è una beccaccia, la protagonista della ricerca Overland-Scolopax (nome scientifico della specie) realizzata dalla facoltà di Biologia dell'Università di Padova in collaborazione con la Provincia di Treviso, la Regione e la Federcaccia.


In un anno il piccolo uccello è partito da Maserada, arrivato a ridosso del circolo polare artico in Siberia e tornato indietro. I ricercatori l'hanno ritrovato pochi giorni fa a circa cento metri da dove l'avevano liberato 12 mesi prima. Una vera impresa, anche per una specie abituata alle grandi migrazioni.

L'obiettivo della ricerca è stato prima di tutto quello di censire il numero di questi uccelli nella Marca, in particolare all'interno del Parco dello Storga e nella zona del medio Piave, tra Maserada, Cimadolmo e le Grave di Papadopoli. Ma è servita anche a dare una sbirciata alle loro abitudini migratorie. Le beccacce sono grandi volatrici, resistenti, capaci di attraversare interi continenti.

E i ricercatori sono rimasti a dir poco sbalorditi di fronte a certe prestazioni.

Proprio per avere qualche dato in più sulle loro capacità, il 22 febbraio dello scorso anno a Maserada ne sono state catturate due, tra cui Veneto 2 sorpresa di notte mentre si nutriva a terra in un boschetto. Assieme alla compagna è stata presa e dotata di un piccolo radiocollare-satellitare, posizionato sulla schiena. Operazione che ha richiesto pochi minuti. Poi è stata nuovamente liberata. Da quel momento i biologi padovani non le hanno mai perse di vista (anche se alla fine la collega di Veneto Due nella Marca non ha fatto ritorno).

A fine febbraio le beccacce hanno quindi lasciato i territori invernali per tornare verso gli Urali, era quello il momento giusto per studiare i loro movimenti. Un volo lunghissimo. E la piccola Veneto 2 si è data un grande da fare. Il 22 aprile aveva già superato ben otto paralleli percorrendo in due soli giorni oltre mille chilometri. Il 2 maggio era a ridosso degli Urali a ottanta chilometri dalle terre siberiane. Pochi giorni dopo si trovava a 700 chilometri dal lago Baikal, oltre il centesimo meridiano.


Poi il viaggio di ritorno e ai primi di gennaio, quindi pochi giorni fa, è stata ritrovata ancora a Maserada, a pochi passi dal posto della cattura. E in perfette condizioni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino