TREVISO - Utilizza i soldi del reddito di cittadinanza per ubriacarsi e picchia la convivente che lo rimprovera. È terminato con l’arresto l’ultimo episodio di...
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LA DISCUSSIONE
Le avvisaglie che il rapporto stesse tornando sui binari sbagliati si sono palesate lunedì scorso. La donna è stata spesso vittima di vessazioni fisiche e psicologiche negli ultimi mesi, ma dopo i litigi era sempre tornato il sereno. Quattro giorni fa l’uomo, in preda ai fumi dell’alcol, aveva chiuso la convivente fuori di casa. Non ne voleva sapere di farla entrare, tanto che lei si vide costretta a chiamare i carabinieri. Alla vista dei militari il 45enne, che vive grazie al sussidio economico del reddito di cittadinanza, non ha opposto alcuna resistenza proprio per la paura di perdere quell’entrata mensile. Il giorno successivo però, sempre a causa dell’alcol, si è verificato l’episodio che ha portato all’arresto del 45enne. Era l’una di notte quando, scavalcato il muro di recinzione della casa, l’uomo ha infranto il vetro della porta d’ingresso e poi forzato la serratura. Una volta all’interno dell’abitazione, ha iniziato a colpire con calci alle gambe e pugni al volto e alla testa la convivente, che è crollata a terra. Dopo averla riempita di insulti, il 45enne è passato anche alle minacce: «Se mi fai fare sei anni dentro in carcere ti ammazzo». Terrorizzata, la vittima è fuggita e ha chiamato i carabinieri facendo scattare le manette ai polsi del 45enne.
IL PRECEDENTE
La storia d’amore tra i due è sempre stata travagliata. Non era infatti la prima volta che il 45enne alzava le mani sulla convivente. Due anni fa, infatti, era già finito in cella per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate: finito a processo se l’era cavata con un patteggiamento a un anno e cinque mesi di reclusione venendo rimesso in libertà. Sistemati i guai con la giustizia, la donna aveva deciso di raccoglierlo in casa, convinta che potesse cambiare. Ma così non è stato. L’ultimo episodio l’ha costretta a recarsi al pronto soccorso per essere medicata. La violenza dei colpi le ha provocato diverse ferite, giudicate guaribili in 25 giorni di prognosi. Nelle prove a carico dell’uomo ora c’è anche quel referto medico, che ne aggrava la posizione: la procura lo accusa infatti di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino