Si tuffa e batte la testa, studente 15enne rischia la paralisi

Si tuffa e batte la testa, studente 15enne rischia la paralisi
CHIOGGIA Il sole negli occhi, riflesso dalle onde del mare, l’aria salata e il grido dei gabbiani. Un tuffo nell’acqua bassa e poi il buio, per riaprire gli occhi alla...

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CHIOGGIA Il sole negli occhi, riflesso dalle onde del mare, l’aria salata e il grido dei gabbiani. Un tuffo nell’acqua bassa e poi il buio, per riaprire gli occhi alla luce dei neon della sala operatoria, i medici che si preparano e la precisa consapevolezza che dipende da loro poter tornare a muovere braccia e gambe. Ancora non si può sapere come andrà a finire la terribile esperienza vissuta da un ragazzo vicentino di 15 anni che, nel giro di pochi secondi, è passato dalla spensieratezza di una giornata al mare, poco prima di tornare a scuola, magari, insieme agli stessi amici che lo avevano accompagnato in spiaggia, alla paura di non poter più camminare per via di quel maledetto tuffo, fatto senza accorgersi che l’acqua era troppo bassa.


UNA LEGGEREZZA
È accaduto ieri mattina, verso le 11, sulla spiaggia di fronte al camping Atlanta. Il ragazzino era al mare con la famiglia ma non è chiaro se fosse, o meno, ospite del camping. Acqua piatta e pulita, sole, caldo: c’erano tutte le premesse per una giornata di giochi e divertimento, nella quale non potevano di certo mancare i tuffi, complemento indispensabile del soggiorno in spiaggia. Ma il ragazzino, abbagliato dal sole o, semplicemente, per una errata valutazione, non ha scelto bene il luogo in cui tuffarsi e l’acqua eccessivamente bassa, non ha attutito il suo slancio. Il 15enne ha battuto, probabilmente con la testa, sul fondo e non è più riemerso. Qualche secondo di immobilità innaturale dell’acqua che è stato notato subito dagli amici e dal bagnino della torretta 31 che si è precipitato a prestare soccorso. Il quindicenne è stato portato a riva ma già dalle prime manovre di soccorso si è capito che non riusciva più a muovere gli arti: braccia e gambe erano immobili, anche se lui, fortunatamente, respirava. Immediata la chiamata al 118 e, in pochi minuti, l’arrivo dell’elicottero del Suem, da Padova, che ha prelevato il ragazzo e l’ha portato all’ospedale dell’Angelo, a Mestre, con sospetta lesione del midollo cervicale. Qui i sanitari hanno cominciato a esaminare la sua situazione e, nel tardo pomeriggio di ieri, hanno effettuato un primo intervento chirurgico che aveva lo scopo di stabilizzarne le condizioni, onde evitare possibili aggravamenti delle lesioni.

La prognosi, ovviamente, è riservata e continuerà ad esserlo, probabilmente, per qualche giorno anche dopo l’esito di questa prima operazione. Non è escluso che ne siano necessarie altre, ma il ragazzo ha, dalla sua parte, la giovane età che potrebbe essere decisiva per una ripresa completa. 
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Il Gazzettino