Si toglie la vita a 19 anni lanciandosi dalla scala anticendio di un hotel, la Procura apre un fascicolo

Carabinieri (foto d'archivio)
PIOVE DI SACCO - Ad appena 19 anni si è lasciato cadere nel vuoto dall'ultimo piano dell'Hotel Point di Piove Sacco. Così, martedì in tarda serata, ha...

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PIOVE DI SACCO - Ad appena 19 anni si è lasciato cadere nel vuoto dall'ultimo piano dell'Hotel Point di Piove Sacco. Così, martedì in tarda serata, ha deciso di togliersi la vita uno studente residente con la famiglia ad Arzergrande. La dinamica della tragedia non lascia spazio a interpretazioni, ma la Procura vuole fare piena luce sul caso. Il pubblico ministero Marco Brusegan ha deciso di aprire un fascicolo, al momento per atti relativi al suicidio, per appurare cosa ha spinto il ragazzo a farla finita. Da settembre dell'anno scorso a oggi, altri due giovanissimi si sono tolti la vita in circostanze all'inizio poco chiare. Henry Amadasun di Cadoneghe, 18 anni, il suo caso è stato archiviato dalla Procura come suicidio. E il 15enne di Mortise Ahmed Jouider, si è suicidato il 21 aprile di quest'anno, ma il fascicolo è ancora aperto. L'analisi tecnica sul suo telefono cellulare e sulla sua play station deve ancora essere depositata sul tavolo del pubblico ministero Andrea Girlando, titolare delle indagini.

I fatti

Intorno alle 19 di martedì lo studente di Arzergrande ha chiamato il 112 e ai carabinieri ha espresso la volontà di togliersi la vita. I militari hanno cercato di persuaderlo e in pochi minuti si sono recati in via Adige all'Hotel Point di Piove di Sacco. Lo studente, giocatore di pallavolo, era salito sulla scala antincendio all'ultimo piano dell'edificio. Gli uomini dell'Arma hanno provato di nuovo a farlo desistere. L'obiettivo era quello di prendere tempo, così da fare intervenire i vigili del fuoco per posizionare il gonfiabile salva vita. Ma il ragazzo ha deciso di lanciarsi nel vuoto ed è morto sul colpo. Prima di suicidarsi ha lasciato un biglietto di scuse alla famiglia. La Procura ha già restituito la salma ai parenti, ma ha avviato un'indagine. Gli inquirenti andranno ad analizzare il telefono cellulare del giovane, per capire cosa possa averlo spinto al suicidio. Inoltre saranno sentiti familiari e amici dello studente.

I precedenti

A settembre dell'anno scorso si è tolto la vita gettandosi nelle acque del fiume Brenta, il 18enne Henry Amadasun di Cadoneghe. Il 21 aprile di quest'anno, nello stesso identico punto del corso d'acqua, si è suicidato il quindicenne di Mortise Ahmed Joudier. Per il primo caso la Procura ha già chiesto e ottenuto l'archiviazione. Ma l'avvocato della famiglia, Marcello Stellin, ha presentato una relazione di 21 pagine con l'obiettivo di fare riaprire il fascicolo. Nel secondo caso invece le indagini sono aperte, perchè devono essere ancora depositate in Procura le analisi tecniche sul telefono cellulare e sulla play station di Ahmed. La sua famiglia è affiancata dal legale Andrea Sanguin.

 

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Il Gazzettino