Si rifugia in patronato e chiama Telefono azzurro: «Papà mi picchia»

Si rifugia in patronato e chiama Telefono azzurro: «Papà mi picchia»
PADOVA - Si rifugia nel patronato e chiama Telefono Azzurro: «Mio padre mi picchia». Sono subito accorsi gli agenti. La tredicenne, però, come poi hanno...

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PADOVA - Si rifugia nel patronato e chiama Telefono Azzurro: «Mio padre mi picchia». Sono subito accorsi gli agenti. La tredicenne, però, come poi hanno appurato, non si trovava in grave pericolo. Molto vivace e indipendente, poco propensa a rispettare le regole, era uscita di casa alle 14 con il permesso della madre ma alle 20, quando sono stati allertati gli agenti, non era ancora rientrata senza dare notizie di sé per tutto il pomeriggio e temeva così i rimproveri del padre. Per questo l’"allarme" lanciato a Telefono Azzurro.


La versione data dai genitori della ragazzina è stata un po’ diversa. Sentiti dagli agenti, hanno spiegato che la figlia è molto "ribelle", difficile da tenere sotto controllo su spostamenti e orari, e che loro temono prenda una brutta strada.


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Il Gazzettino