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CADONEGHE - Il caso dello studente di 18 anni Henry Amadasun, trovato morto il 20 settembre del 2021 nel Brenta, è stato definitivamente archiviato. Il Gup Elena Lazzarin ha considerato esaustive le nuove indagini effettuate dalla Procura. Il ragazzo quel giorno si è tolto la vita. I genitori, affiancati dall'avvocato Marcello Stellin del foro di Treviso, non hanno mai creduto al suicidio. Tanto da opporsi per la seconda volta all'archiviazione chiesta dal pubblico ministero Roberto Piccione titolare delle indagini. Papà e mamma hanno ipotizzato due possibili reati: l'omicidio o l'istigazione al suicidio. Ma per la Procura non è mai stato così, perchè è stato aperto solo un fascicolo conoscitivo per poter indagare. E gli inquirenti sono arrivati sempre alla stessa conclusione: lo studente si è gettato nel fiume.
Le indagini
La prima volta l'archiviazione è stata effettuata direttamente dal pm, perchè appunto aveva aperto un fascicolo senza notizia di reato e senza indagati. I genitori, il 10 maggio dell'anno scorso, si sono opposti presentando a loro dire nuove prove. Ma è arrivata la seconda archiviazione e il caso è stato chiuso. Gli inquirenti hanno di nuovo sentito i racconti dei vigili del fuoco intervenuti sul Brenta. Come è stata risentita il medico legale nominato dalla famiglia di Henry e presente all'autopsia, e gli amici del diciottenne. Ma tutte le prove raccolte hanno di nuovo portato al suicidio. Sul corpo dello studente non sono stati trovati segni di violenza e non è nemmeno vera la sua frequentazione con cattive compagnie come aveva ipotizzato il sindaco Schiesaro su Instagram: «Henry si era infilato in un brutto giro. Io so perché è finita così». L'unico punto un po' dubbio, ma non rilevante per gli inquirenti, è relativo ad alcune tracce di cannabis trovate nello stomaco del ragazzo. Henry quel sabato sera è uscito di casa in bicicletta e ha spedito un messaggio Whatsapp nella chat degli amici: «Ciao ragazzi, non me ne vogliate. Non so se mi rivedrete ancora, vi voglio bene per sempre». Ma papà e mamma non vogliono arrendersi. «Cercheremo nuove prove - ha dichiarato il legale Stellin - per fare riaprire il caso. Non sarà facile, perchè non abbiamo i mezzi della Procura, ma tenteremo». Il 21 aprile del 2022, dallo stesso ponte, si è gettato il 15enne Ahmed Jouider.
Il Gazzettino