Sgominata banda delle sale giochi, in cinque finiscono sotto inchiesta

Sgominata banda delle sale giochi, in cinque finiscono sotto inchiesta
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ROVIGO - Il primo azzardo, la rapina alla sala vlt Blu21 in via Cappuccini a Badia, risale al maggio dello scorso anno. E il gioco pericoloso è durato fino a quando i carabinieri non hanno fatto saltare il banco, un anno dopo, con le indagini che hanno ora ricondotto alla stessa squadra, formata da due italiani e tre romeni, una lunga catena di assalti. Lo scorso maggio, il 54enne idraulico di Badia Polesine Enrichetto Tocchio e il 39enne agricoltore, nato a Lendinara ma residente a Piacenza d'Adige, Massimiliano Pavan sono finiti in carcere sulla base dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Pietro Mondaini per la rapina messa a segno il primo aprile a Lendinara con una pistola, che solo successivamente si è scoperto essere finta, seppur una copia perfetta di una Beretta.

A livello investigativo la svolta è arrivata il 28 aprile, quando i carabinieri appostati in luoghi sensibili, proprio per venire a capo dei colpi a ripetizione con l'uso di una pistola, hanno fatto sì che Tocchio e la 39enne romena Mina Tereza Bologa venissero arrestati in flagranza per la tentata rapina alla Mega Sala Vlt di viale Porta Po, sventata anche grazie alla prontezza della dipendente che aveva messo in fuga il rapinatore scagliandogli contro un posacenere di vetro. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Rovigo, del Nucleo investigativo provinciale, delle stazioni di Lendinara, Badia, Copparo ed Este, coordinate dal pm Sabrina Duò, hanno permesso di ricostruire poi la serie di rapine, iniziata con un colpo sotto casa di Tocchio a Badia, denunciando a piede libero anche gli altri due romeni, un uomo e una donna, la 35enne V.V.J. di Badia e il 24enne R.A.C., senza fissa dimora. In questo momento Tocchio e Pavan si trovano ai domiciliari, mentre per la Bologa è stato disposto l'obbligo di firma.
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Il Gazzettino