Sfratto allo Iat per problemi statici, rivolta degli albergatori contro la Provincia

L'ingresso dello Iat di Montegrotto
MONTEGROTTO - Lo sgombero entro il 31 gennaio prossimo dell’Ufficio informazioni turistiche (Iat), deciso dalla Provincia per effettuare una serie di controlli...

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MONTEGROTTO - Lo sgombero entro il 31 gennaio prossimo dell’Ufficio informazioni turistiche (Iat), deciso dalla Provincia per effettuare una serie di controlli statici dopo la comparsa di profonde fessurazioni nei muri, ha scatenato una tempesta di reazioni negative a Montegrotto. A puntare il dito contro Palazzo Santo Stefano sono il consorzio di promozione Terme e Colli Marketing, che gestisce la struttura per conto dell’ente locale, e l’associazione Strada del Vino dei Colli ospitata nell’immobile di viale Stazione. «Si sono mossi come un elefante in una cristalleria – esordisce il presidente del consorzio Umberto Carraro - sono anni che segnaliamo le problematiche dell’edificio: lunghe crepe nei muri interni ed esterni, intonaco distaccato in più punti e porte che non si chiudono per effetto della precarietà statica. Anche gli impianti ormai sono obsoleti e non funzionanti, dai bagni al riscaldamento e al condizionamento, dagli infissi alle infiltrazioni di acqua e umidità».

Due sopralluoghi

Carraro è un fiume in piena: «Un paio di sopralluoghi tecnici sono stati effettuati dalla Provincia nel corso degli ultimi anni e alla fine abbiamo sempre ricevuto rassicurazioni sul fatto che le fessurazioni fossero riconducibili a movimenti di abbassamento e stabilizzazione strutturale. Pertanto non capiamo ora un intervento così urgente che si poteva concordare prima e senza dare lo sfratto, sospendendo di fatto il servizio di informazione turistica per un periodo che temiamo indeterminato». Quanto accaduto, secondo il numero uno del consorzio, è la spia di un atteggiamento che giudica perlomeno censurabile: «Le potenzialità turistiche del nostro territorio vengono sempre messe in secondo o terzo piano. Credo che sia giunto il momento che il presidente della Provincia Sergio Giordani, il consigliere delegato al Turismo Federico Barbierato, il consigliere al Patrimonio Daniele Canella e il sindaco di Montegrotto Riccardo Mortandello concordino una linea definitiva per risolvere problematiche abbandonate da decenni e che impattano pesantemente su tutto il territorio: oltre all’Ufficio Iat di viale Stazione, l’abbandono in modo indecoroso del Palaturismo e la ristrutturazione e destinazione del Kursaal di Abano». Sulla stessa linea Roberto Gardina, presidente della Strada del Vino e fondatore dell’azienda vinicola Quota 101 di Torreglia: «Siamo rimasti basiti. Stiamo cercando una collocazione alternativa, anche se il tempo è poco. Non abbiamo alcuna intenzione di interrompere la nostra attività. Di sicuro, questa non è la considerazione che ci attendevamo verso chi da anni è impegnato nella promozione dei prodotti del territorio collinare». Il Comune ha messo a disposizione della Strada del Vino e del Consorzio Vini Colli Euganei un locale all’interno del municipio. Una soluzione di emergenza che non è sufficiente. Riccardo Mortandello ha comunicato che sono in corso colloqui con soggetti privati per individuare una nuova sede stabile, dove collocare anche l’ufficio del consorzio alberghiero Aquaehotels, situato nel medesimo immobile. «Ho ricevuto molte telefonate di albergatori scandalizzati – dichiara - giustamente rivendicano la paternità dell’edificio, costruito negli anni Cinquanta. Nei primi anni Duemila, i beni dell’allora Azienda di cura e soggiorno passarono alla Regione, che in seguito li cedette alle Provincia. Riteniamo inconcepibile che uno stabile costruito con le risorse del territorio faccia parte del patrimonio della Provincia che non ha mai speso un euro per la manutenzione. É lo stesso percorso che ha avuto il Palaturismo. Vista la situazione imbarazzante che si è creata – conclude - non escludiamo, in accordo con gli albergatori, di chiedere la cessione a titolo gratuito dell’Ufficio informazioni».

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Il Gazzettino