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PADOVA - Sono entrati di notte con il favore del buio, hanno sfondato la vetrata e rubato il fondo cassa. La spaccata è avvenuta al bar del supermercato Alì di via Saetta, all’Arcella, nella notte tra domenica e lunedì quando la struttura era chiusa. «Penso siano entrati dalla galleria, purtroppo dalle telecamere non si riesce a vedere nulla – racconta il titolare del locale Alberto Corrado – questa era una vetrina antisfondamento quindi non si riesce a rompere come un vetro normale. Sono riusciti a crearsi un varco usando dei pezzi di marmo per sfondarla e da lì sono entrati nel bar. Hanno preso il fondo cassa, c’erano 290 euro, nient’altro». Probabilmente troppo pochi per i ladri, magari speravano ci fosse qualcosa di più. E invece devono essere rimasti delusi. È questa l’ipotesi di Corrado per la seconda azione compiuta quella stessa notte: con un fusto di birra hanno rotto la vetrata della porta che dà sull’esterno, dove c’è il plateatico. Poi se ne sono andati.
AMARA SORPRESA
Il lunedì mattina l’amara sorpresa.
In un momento in cui quasi tutte le attività per un motivo o un altro connesso alla pandemia sono in difficoltà, spendere migliaia di euro per rifare la vetrata non è uno scherzo. Il vetro danneggiato è stato tolto per evitare che qualcuno possa farsi male. Dopo l’incursione dei ladri era quasi piegato in avanti, con mille venature che correvano come una ragnatela. Al posto della vetrata sono stati posizionati dei pannelli di compensato. E i clienti affezionati, i passanti hanno lasciato delle scritte. Quasi come si fa con chi ha il braccio ingessato. «In bocca al lupo», «Forza!», «Siete unici», «Al mattino un caffè e un sorriso solo qui li puoi trovare». C’è chi ha semplicemente lasciato la propria firma, disegnato un cuoricino. Un gesto che richiede pochi secondi ma ha un significato per chi lavora nel bar e ha subìto il danno. «Questo scalda il cuore, davvero – dice Corrado – si è riempito in fretta, tante persone ci hanno espresso solidarietà e questo aiuta nell’affrontare situazioni come questa, ti dà la carica sapere di essere sostenuti. In tredici anni che sono qui non era mai successo qualcosa del genere, non abbiamo mai avuto problemi con nessuno».
Il Gazzettino