Tiramisù World Cup, già 310 partecipanti iscritti alla settima edizione: la presentazione a Venezia, il gran finale a Treviso

VENEZIA/TREVISO - Tiramisù World Cup, 310 concorrenti si sfideranno a suon di dolce. «E' uno dei dolci più famosi della pasticceria...

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VENEZIA/TREVISO - Tiramisù World Cup, 310 concorrenti si sfideranno a suon di dolce. «E' uno dei dolci più famosi della pasticceria internazionale, una bandiera del Veneto, che ha saputo conquistare anche il mondo. Il Tiramisù è un’eccellenza regionale che si unisce alla fantasia di coloro che ogni anno si sfidano nella rivisitazione di una ricetta che da anni viene tramandata di generazione e in generazione e che è il simbolo di Treviso e del Veneto. Questo dolce è, a tutti gli effetti, un punto di riferimento della nostra cultura enogastronomica e questo appuntamento internazionale ne dimostra l'interesse, tant’è che arriveranno concorrenti dalla Thailandia e dall’India per partecipare alla sfida più golosa dell’anno», ha detto l'assessore al turismo della Regione Veneto, Federico Caner.

Settima edizione, boom di partecipanti: il gran finale a Treviso

Questa mattina, 3 luglio, a Venezia la presentazione della settima edizione alla presenza di Francesco Redi di Twissen, ideatore e organizzatore della rassegna e Mario Conte, sindaco di Treviso. E sarà proprio il capoluogo della Marca ad ospitare il “Grand Final”, dal 5 all’8 ottobre 2023, che vede già 310 concorrenti provenienti da tutta Europa oltre ad ospiti e influencer da tutto il mondo. «Questo evento, cresciuto negli anni, dimostra come il turismo enogastronomico sia una delle strade da percorrere per la promozione del territorio e la valorizzazione dei prodotti tipici realizzati con materie prime che hanno reso celebri le grandi città e i piccoli borghi – ha aggiunto Caner -. Piatti che fanno parte della nostra tradizione culinaria, ma che a tutti gli effetti sono dei veri e propri ambasciatori del Veneto, poiché a fare la differenza nella scelta di una destinazione non è solo il sistema dell’accoglienza, ma anche la cultura enogastronomica. E dove si mangia e si beve bene, c’è anche turismo».

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Il Gazzettino