Sfida tra famiglie per la ricetta giusta del "Bussolà forte"

Sfida tra famiglie per la ricetta giusta del "Bussolà forte"
VENEZIA - Di lui ne parla per la prima volta il muranese Francesco Luna nei suoi diari del 1627, in occasione di un matrimonio, citando che al banchetto vengono serviti 8 buzolai...

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VENEZIA - Di lui ne parla per la prima volta il muranese Francesco Luna nei suoi diari del 1627, in occasione di un matrimonio, citando che al banchetto vengono serviti 8 buzolai forti. Di certo si sa che non esiste una ricetta scritta perché ogni famiglia si tramanda la propria, di nonna in figlia e nipote, come è certo che c'è chi lo preferisce con i pinoli, chi usa meno spezie, chi più cioccolata. E sempre di certo si sa che il bussolà forte è un dolce fatto esclusivamente a Murano e che non va oltre i confini dell'isola.


LA SFIDA

E per onorare questo dolce tipico dell'isola del vetro, domani mercoledì le famiglie muranesi si sfideranno a colpi di farina e melassa, frutta secca e candita, pezzi di cioccolata e mandorle per dar vita alla ricetta che metta d'accordo tutti i palati. Mercoledì alle 11, a Palazzo Da Mula, il Centro della Civiltà Lagunare presenta l'iniziativa Bussolà forte dai, una degustazione competitiva che vedrà una ventina di famiglie e panifici dell'isola sfidarsi in una dolce gara che culminerà con la consegna del diploma di laurea di Dottore in bussolà forte. Sarà il pubblico a scegliere quale bussolà forte convincerà le papille gustative dei muranesi.


«Questa iniziativa nasce da un'idea che abbiamo avuto con Ugo Bovo e siamo rimasti colpiti dall'entusiasmo con cui è stata accolta - racconta Gherardo Toso - il bussolà forte è un dolce che non esiste al di fuori di Murano e che affonda le sue radici nel Medioevo. Non ci sono ricette scritte perché ogni famiglia ha la sua, che viene tramandata di generazione in generazione». La base del dolce, che ha la forma di una ciambella, è fatta con farina, melassa, frutta secca e candita e spezie. Poi ognuno a piacimento aggiunge pezzi di cioccolata, pinoli, mandorle, rum o grappa, a volte anche uvetta. «Gli ingredienti sono pre e post colombiani come la cioccolata a pezzi che risale addirittura all'800 - spiega Toso - il bussolà ha una conservazione molto lunga perché è fatto con alimenti che non si deteriorano facilmente e veniva consumato anche dai pescatori e dai vetrai perché è molto energetico». Il Bussolà forte si consuma ancor oggi a Murano prevalentemente in due date particolari: il 6 dicembre, festa di San Nicolò patrono dei vetrai, e il 25 marzo, giorno dell'Annunciazione. E come spiega Bovo, «pensato come esperimento di aggregazione sociale stimolata dalla difesa del proprio bene comune - come altri che fanno parte del circuito Magnar Vero - non ci aspettavamo per il Bussolà forte dai così intensa adesione e nemmeno che venisse recepito come una forma di partecipazione diffusa. Sono intriganti anche le motivazioni: c'è chi partecipa per testimoniare la muranesità, chi per divertirsi in compagnia, chi manderà parenti col bussolà già tagliato perché quella mattina non potrà esserci di persona, ma anche chi vuole proprio vincere. Ciò che veramente trovo interessante è proprio l'energia del senso di comunità della gente e per questo abbiamo deciso di farlo diventare un evento ricorrente, annuale, dandogli in futuro tutto lo spazio che la comunità sta dimostrando di assegnargli». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino