Una poltrona per due, sfida Conte-Scarabel in Regione

Una poltrona per due, sfida Conte-Scarabel in Regione
IL RINNOVO VENEZIA Una poltrona per due: chi la spunterà tra l'ex tosiano Maurizio Conte e (pare) Simone Scarabel del M5s? La poltrona in ballo è quella di...

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IL RINNOVO
VENEZIA Una poltrona per due: chi la spunterà tra l'ex tosiano Maurizio Conte e (pare) Simone Scarabel del M5s? La poltrona in ballo è quella di consigliere segretario dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale del Veneto, organismo che a metà legislatura va rinnovato (o confermato) dalla stessa assemblea legislativa. La votazione è già stata calendarizzata: lunedì alle 14.30 si riunirà il consiglio regionale e subito si procederà all'elezione del presidente. E qui va detto che, da parte governativa, non ci sarà alcun cambiamento: Luca Zaia ha blindato gli uscenti e quindi sia il presidente Roberto Ciambetti (Lega) che il vice Massimo Giorgetti (Forza Italia) e il consigliere regionale Antonio Guadagnini (Siamo Veneto) resteranno al loro posto. L'unico dubbio è con quanti voti: Ciambetti per essere riconfermato alla prima votazione ha bisogno di 34 voti, cioè i due terzi dei consiglieri, altrimenti si andrà al giorno successivo (martedì alle 10.30) quando basteranno 26 voti (50% più uno). Una volta riconfermato Ciambetti, l'aula procederà con il resto dell'ufficio di presidenza. Le minoranze hanno diritto a due posti: un vicepresidente (attualmente Bruno Pigozzo, Pd) e un consigliere segretario (Maurizio Conte, ex tosiano, ora capogruppo di se stesso in Veneto per l'Autonomia). Ieri pomeriggio la prima riunione tra i gruppi di opposizione. E così si è scoperto che c'è una poltrona ambita da due gruppi: quella di consigliere segretario.


LA RIUNIONE

Posto che il Pd, maggior gruppo di opposizione, vuole riconfermare Pigozzo, la carica di consigliere regionale spetta alle altre opposizioni. Nel 2015 la scelta era stata a favore dei tosiani che, con i voti determinanti del Pd, avevano eletto il padovano ed ex assessore Maurizio Conte. Ma a distanza di due anni e mezzo gli equilibri sono cambiati, i tosiani si sono disintegrati e il secondo gruppo numericamente più consistente dopo il Pd è quello del M5s. Che, infatti, alla riunione delle minoranze di ieri, per bocca del capogruppo Jacopo Berti, ha rivendicato il posto in ufficio di presidenza. Solo che un attimo prima anche Conte si era candidato, suscitando le domande dei colleghi consiglieri, a partire dal Pd. Ossia: chi rappresenta Conte? E fa ancora parte dell'opposizione? Idem per il gruppo Centro Destra Veneto dove siedono gli ex tosiani Stefano Casali e Andrea Bassi e Fabiano Barbisan, nel 2015 eletto in Lista Zaia. Cosa è stato deciso? Per ora niente, da qui a lunedì c'è tempo per riunioni e conciliaboli. Quanto al M5s, ammesso che la spunti nell'entrare in ufficio di presidenza, pare che Berti non sia della partita e che in ballo ci siano Simone Scarabel (che si sarebbe detto disponibile) ed Erika Baldin. Si vedrà, di sicuro ci sarà la rotazione del capogruppo, da Berti a Manuel Brusco. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino