Cane seviziato con l'acido e ridotto in fin di vita: scatta la colletta per salvarlo

Il povero quattrozampe dopo le prime cure: sul corpo i segni delle terribili ustioni
ABANO - Ustionato dall’acido, usato probabilmente come mezzo estremo per eliminarlo. Davvero “bestiale” il trattamento riservato ad un cane salvato quasi...

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ABANO - Ustionato dall’acido, usato probabilmente come mezzo estremo per eliminarlo. Davvero “bestiale” il trattamento riservato ad un cane salvato quasi casualmente da alcuni passanti dopo essere stato crudelmente seviziato. L’incredibile vicenda ha inizio alcuni giorni fa, quando all’esterno d un hotel dismesso di Monteortone, viene notato un cane che girovaga affamato. Alcuni abitanti della zona segnalano subito il caso al servizio veterinario che individua il proprietario e gli riconsegna l’animale. Trascorre solo qualche giorno ed il cane viene nuovamente avvistato nei pressi del quartiere S. Lorenzo. Ma stavolta l’animale versa in uno stato pietoso. Sul muso, ma soprattutto sul torace e sulle zampe mostra delle piaghe profonde, che rischiano di ucciderlo per setticemia.

«COLPA DEI CINGHIALI»

Anche questa volta viene rintracciato il proprietario, pronto però a giustificarsi dicendo che l’animale gli era fuggito un’altra volta mentre stava camminando sui colli. E che le ferite profonde sul corpo dell’animale erano dovute probabilmente all’attacco dei cinghiali. L’uomo davanti alle richieste di spiegazioni delle persone che hanno soccorso l’animale, si mostra reticente. Ed ammette di non avere denaro sufficiente per pagarne le cure. Così lo lascia, quasi morente, nelle mani di chi ora tenta di salvare la vita alla bestiola. 
Basta però un giro di telefonate perché i soccorritori aumentino di numero. Nessuno di loro si perde d’animo. Viene subito raccolta con una colletta una somma di denaro. Ed il cane viene cosi portato in una clinica specializzata in cure veterinarie a Legnaro. E’ qui che gli specialisti osservano che le ustioni sul corpo dell’animale sono da attribuire al versamento di soda o altra sostanza acida e non all’assalto dei cinghiali. Molte piaghe sono addirittura già infette. Ed il conto per salvare il cane è più alto del previsto. Ma tutti sono assolutamente decisi a strappare la bestiola alla morte.

SI STA RIPRENDENDO

Fra questi anche il dottor Aldo Costa del servizio veterinario di Padova pronto ad accogliere l’animale quando sarà dichiarato fuori pericolo. «Ora – ha detto Paolo C. una della persone che hanno soccorso l’animale – siamo riusciti a trasferire il cane ad un centro specializzato di Vicenza e mostra i primi segni di ripresa. I costi per curarlo però superano di gran lunga la somma che abbiamo raccolto con una colletta. Chi volesse aiutarci è il benvenuto». Paolo ha già deciso che adotterà l’animale. Ne condividerà l’affetto con gli amici che hanno deciso di salvargli la vita. Promettendogli già il calore di una casa e di tante carezze. 

 

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Il Gazzettino