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PADOVA - Un transessuale di 21 anni e i genitori italiani di una ragazzina di 14 sono finiti nei guai per atti sessuali con un minorenne. Lui, secondo l'accusa rappresentata dal sostituto procuratore Sergio Dini, avrebbe intrapreso una relazione sentimentale con l'adolescente. Mentre papà e mamma della 14enne, ancora secondo l'accusa, avendo obblighi giuridici di tutela, educazione e salvaguardia dell'integrità sessuale della figlia, non sono intervenuti per impedire o comunque interrompere la relazione sessuale. Chiuse le indagini, ora i tre rischiano il rinvio a giudizio.
I FATTI
Era la fine di marzo dell'anno scorso quando la ragazzina è scappata insieme al suo amore. Un lui di 21 anni, già in pieno iter per cambiare sesso e diventare una donna. I due si sono allontanati per oltre una settimana dalla casa di famiglia della adolescente, fino a quando la zia, molto preoccupata per la amata nipotina, ha trovato il coraggio per presentare una denuncia.
LE INDAGINI
I carabinieri hanno iniziato prima a interrogare il transessuale di 21 anni, e poi i genitori della ragazzina. L'inchiesta ha portato a galla una situazione familiare molto complessa, dove la principale vittima sarebbe l'adolescente. Gli inquirenti hanno raccolto prove sufficienti a dimostrare la fuga della 14enne con il suo amante più grande di lei di sette anni. Durante le indagini gli inquirenti hanno passato al setaccio il telefono cellulare della ragazzina e anche quello del ventunenne.
Attraverso la messaggistica WhatsApp, hanno appurato il tipo di relazione intercorsa tra i due amanti. E se i due, una volta scoperti all'inizio di aprile, avevano fatto rientro a casa, dopo qualche giorno sono di nuovo fuggiti. Sarebbero tornati nella casa di Spoleto del 21enne, ma avrebbero trascorso del tempo anche a Lavarone località di montagna in provincia di Trento. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino