Si conclude con una condanna a due anni (pena sospesa) il processo a carico di Peter Priamo, l’allenatore di calcio a cinque, residente a Loria (in provincia di Treviso),...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA VICENDA
L’imputazione formulata dalla procura lagunare si riferisce ad atti sessuali compiuti con due ragazzine, le quali erano consenzienti ma, secondo il rappresentante della pubblica accusa, gli episodi sono comunque punibili in quanto entrambe erano di età inferiore ai 16 anni e l’uomo, in qualità di allenatore, le aveva in affidamento (nei confronti di un’altra ragazza, di Santa Maria di Sala, l’imputazione è di adescamento, per una serie di messaggi scambiati via Whatsapp). La Procura contestava anche la detenzione di materiale pedopornografico in relazione a fotografie a sfondo sessuale rinvenute nel suo computer. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2015 e il 2017 e sono venuti alla luce dopo la denuncia presentata dalla madre di una delle minorenni, la quale scoprì del rapporto intrattenuto con l’allenatore attraverso alcune fotografie rinvenute sul cellulare della figlia.
LA DIFESA
L’avvocato Simone Vianello ha replicato punto su punto alle varie contestazioni, sostenendo che l’accusa di adescamento si riferisce, in ogni caso, a ragazze di età superiore ai 16 anni.
Il Gazzettino