​«Netflix mi ha plagiato»: scrittore friulano chiede 150.000 euro di danni per la serie “The Defeated"

Il suo legale ha contestato la violazione del diritto d’autore alla società: "Trama e personaggi presi dal romanzo Watican Spy Stories"

Riconosce trama e personaggi di un suo romanzo nella serie “The Defeated”, scrittore friulano accusa Netflix di plagio
SACILE - Da una parte il libro scritto nel 2011 dallo scrittore sacilese Alessandro Tonussi: “Watican Spy Stories”, intreccio di spie alleate e sovietiche sullo sfondo...

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SACILE - Da una parte il libro scritto nel 2011 dallo scrittore sacilese Alessandro Tonussi: “Watican Spy Stories”, intreccio di spie alleate e sovietiche sullo sfondo di una Chiesa cattolica che protegge i nazisti in fuga. Dall’altra una serie televisiva del 2021 prodotta da Tandem Productions e Bron Studios, intitolata “The Defeated”, distribuita da Netflix, che si ispira agli stessi fatti. Un amico di Tonussi, che vive a Lucca, guardandola ha riconosciuto la stessa trama e gli stessi personaggi narrati da Tonussi e lo ha avvertito: «C’è il tuo libro in tivù...». «Credevo mi prendesse in giro - racconta Tonussi - Ma poi ho guardato la serie ed effettivamente c’erano i miei stessi quattro personaggi principali, stessa età, stesso ruolo. Erano immersi lì. Mi hanno plagiato il libro senza dirmi nulla».


IL RAMMARICO
Tonussi è dispiaciuto per il mancato riconoscimento nella sceneggiatura. «Non chiedevo la luna - spiega - Ma si sono ispirati in modo totale, non parziale, avrebbero potuto contattarmi, mi bastava una citazione o un riconoscimento». Ma così non è andata e lo scrittore adesso si è rivolto a un legale, l’avvocato Cristiano Leone, che ha segnalato a produttore e distributore una violazione del diritto d’autore in relazione ai testi scritti da Mans Marlind per “The Defeated”. «Contenuto e trama della serie - scrive il legale - si ispirano integralmente e compiutamente all’opera editoriale antecedentemente pubblicata dal mio cliente». E per questo il legale chiede un risarcimento di 150mila euro. Lo studio è ancora in attesa di riscontro, ma Tonussi non è affatto deciso a lasciar perdere. «Bastava il mio nome e un minimo compenso, come avviene in questi casi - osserva - Se non otterrò risposta, adirò a vie legali».


LO SCRITTORE
Nel suo libro Tonussi affronta un tema spinossimo del Dopoguerra: il sistema di copertura e protezione dei criminali di guerra nazisti da parte della Chiesa cattolica, di alcune Diocesi e organismi umanitari che hanno agevolato la fuga dei sostenitori di Hitler nei Paesi sudamericani. «Il libero ha ricevuto diverse recensione e ha parecchie visualizzazioni da tutto il mondo - racconta lo scrittore - I personaggi sono quattro: Simon Wiesenthal, superstite dell’Olocausto che ha dedicato la vita alla caccia ai nazisti, poi ho inventato il maggiore americano Jack Norton e il maggiore Tony, una donna russa. Infine un giovanissimo cronista triestino della testata Nuova Trieste inviato al processo di Norimberga dal suo direttore. L’ho chiamato Matteo Morosini, in ricordo del giocatore dell’Udinese che si chiamava Pier Mario. Ho poi romanzano personaggi ecclesiastici come monsignor Alois Hudal, rettore della Chiesa nazionale tedesca a Roma, il vescovo Bayer e il prete croato Draganovic. Ho fatto ricerche. I fatti sono reali».


LE SOMIGLIANZE


Tonussi ritrova nella serie di Netflix anche la stessa trama, ispirata all’Operazione Odessa, e le stesse ambientazioni: Berlino e Roma. «Io ho approfondito molto le diatribe tra russi e alleati - aggiunge - cosa che nella serie è più sfumata. Ma si tratta di cose reali, soltanto i personaggi sono inventati. Lo stesso Vaticano ha risposto al mio “Watican Spy Stories” con il libro di un teologo. Purtroppo io non ho alcun appoggio per poter entrare nel mondo delle sceneggiature, ma non è giusto che il mio lavoro non venga riconosciuto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino