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CAMPAGNA LUPIA (VENEZIA) - La Riviera del Brenta piange un decano della ristorazione: è mancato Giancarlo Carraro, conosciuto da tutti come Sergio, della famiglia Carraro del Burchiello di Oriago e per 35 anni impegnato con il cognato Vittorio Volpato nel ristorante Da Vito in via Marzabotto a Lughetto di Campagna Lupia. I funerali saranno celebrati mercoledì 8 novembre alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di SS. Gregorio e Tommaso di Lughetto.
Storico ristoratore
Carraro era stato per anni “il cuoco dal cuore d’oro” e negli ultimi anni, pur non mancando mai di essere presente nelle attività di famiglia, insieme alla moglie Carla, era diventato il “nonno dal cuore d’oro” dei cinque amatissimi nipoti. Sergio era praticamente nato con la ristorazione e il servizio di accoglienza nel suo dna. Figlio di “Bepi” Giuseppe Carraro e Romana, fondatori a metà degli anni Quaranta dello storico ristorante Il Burchiello a Oriago e fratello del più celebre Nino, già presidente dell’Ascom Riviera e della Pro Loro e ideatore di numerosi eventi storici della Riviera, Sergio si era sempre occupato di stare dietro ai fornelli, contribuendo a far diventare la cucina tradizionale veneta e veneziana un fiore all’occhiello della ristorazione della Riviera. Sposato con Carla, anche lei figlia del titolare del ristorante Nadain di Oriago, Sergio nel 1988 lasciò il ristorante di famiglia per intraprendere una nuova attività insieme al cognato Vito Volpato nella celebre trattoria “Da Vito” a Lughetto di Campagna Lupia occupandosi sempre della ristorazione seguendo la tradizione della cucina veneta e veneziana sia di carne che di pesce ma celebre anche per la cacciagione. Nel tempo l’attività si è ampliata con l’apertura del vicino hotel da Vito sempre affidato alla conduzione familiare. Negli anni, nonostante abbia sempre mantenuto un occhio attento alla ristorazione, Carraro si è anche occupato dell’accoglienza dei clienti sia nel ristorante che nell’hotel ed in seguito mantenendo sempre una presenza vigile e premurosa. Grande tifoso della Juventus e appassionato di ciclismo fin da giovanissimo l’ottantaquattrenne è ricordato da tutti per la sua generosità non solo verso familiari e amici ma anche verso le associazioni del territorio.
Il Gazzettino