Maturità. Luca, Matteo, Alessandro ed Alessio da 100 al serale dell'Ipsia: «Siamo tornati a studiare dopo varie difficoltà»

Centini al serale dell'Ipsia
CASTELFRANCO - Luca Boldrin di 25 anni, Matteo Andreolli di 42 anni, Alessandro Lago di 46 anni, Alessio Parise di 44 anni. Sono loro 4 dei cinque studenti da 100 dell'Ipsia,...

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CASTELFRANCO - Luca Boldrin di 25 anni, Matteo Andreolli di 42 anni, Alessandro Lago di 46 anni, Alessio Parise di 44 anni. Sono loro 4 dei cinque studenti da 100 dell'Ipsia, ma la particolarità è che si tratta di studenti della scuola serale. Uomini quindi con un lavoro, uno di loro anche papà, ma tutti in grado di chiudere col massimo dei voti. «Abbiamo fatto la barba ai più giovani» scherza Andreolli. Il completamento di un percorso abbandonato tempo prima e ripreso con motivazione, perseverana, nonché «fame di conoscenza», come l'ha definita Lago. Boldrin si era fermato dopo tre anni all'Itis. Ha lavorato in un supermercato, nella ristorazione, e ora si occupa della manutenzione dei carrelli elevatori in un'officina meccanica. Ma voleva il diploma. «Avere un lavoro in cui applico quello che studio mi ha aiutato sottolinea - Al corso serale poi c'è una mentalità diversa, gente più motivata. Il 100 è una soddisfazione personale».


IL FUTURO
Il futuro? «Avevo pensato a una laurea in ingegneria del suono, ma al momento non vedo un percorso universitario in questo senso». Andreolli, responsabile clienti in una concessionaria, sposato, 3 figli tra i 3 e i 5 anni, aveva abbandonato gli studi 20 anni fa. «Ma volevo chiudere un cerchio» dice. Non è mai mancato il supporto della moglie, dei figli che lo tenevano d'occhio ma anche dei colleghi. «È stato bello confrontarsi coi compagni, supportarsi, lavorare in gruppo, oltre ad avere l'aiuto dei professori». Andreolli ammette che si aspettava quel 100: «Lo dicevo sottovoce, per non creare aspettative, ma puntavo al massimo. Continuare gli studi? Prima recupero il tempo in famiglia, poi si vedrà». Alessio Parise, dopo due anni all'Itis a Bassano e un pre-esame per l'Ipsia, si era fermato per motivi economici, ma non aveva mai abbandonato l'idea del diploma. Da sempre nel ramo della metalmeccanica, si è rimesso in gioco anche per guardare altre strade. «L'intento è staccarmi dal settore. L'idea del corso è venuta anche per cercare di migliorarmi: vorrei impegnarmi nella manutenzione». Riguardo il voto «una soddisfazione personale, ma soprattutto un'esperienza a livello umano». Alessandro Lago aveva frequentato l'Ipsia a Bassano prima di fermarsi: è manutentore elettromeccanico, l'intenzione era aumentare le competenze nell'ambito dell'elettrotecnica. Gli ultimi due anni però non sono stati facili: «Sono mancati mio padre e mia nipote. Volevo dare una gioia a me stesso ed ai miei cari, mi sono impegnato ancora di più. Mi alzavo alle 4-5 del mattino, alle otto andavo a lavorare, tornavo a casa alle 17:30, mangiavo, andavo a scuola dalle 19:30 alle 23:30, tornavo a casa a mezzanotte. Abbiamo anche instaurato un feeling perfetto tra professori e alunni. Ora vorrei andare avanti con gli studi».



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Il Gazzettino