Controlli in sei laboratori tessili cinesi: raffica di violazioni, trovati 38 lavoratori "irregolari"

Il blitz della Gdf
VENEZIA - La Guardia di Finanza di Venezia ha eseguito, nelle ultime settimane, una serie di specifici e approfonditi controlli in materia fiscale nei confronti di ditte di...

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VENEZIA - La Guardia di Finanza di Venezia ha eseguito, nelle ultime settimane, una serie di specifici e approfonditi controlli in materia fiscale nei confronti di ditte di confezionamento di abbigliamento e di produzione tessile, sequestrando 6 laboratori per gravi violazioni alla normativa sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro ed individuando anche ben 38 lavoratori tra “irregolari” e in nero.

In particolare, all’atto dell’accesso presso i citati laboratori, gestiti da imprenditori cinesi e ubicati nel clodiense (Cavarzere, Campolongo Maggiore e Campagna Lupia), i finanzieri della Compagnia di Chioggia hanno trovato sul posto, intenti a confezionare calzature e giubbotti in pelle, numerosi dipendenti, tutti cinesi, che lavoravano (e in alcuni casi vivevano nei medesimi spazi) in pessime condizioni igieniche. Gli opifici controllati, infatti, presentavano ambienti di lavoro connotati da un generalizzato degrado igienico-sanitario in violazione alle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con grave rischio per l’incolumità dei lavoratori. Pertanto, le Fiamme gialle, in un caso supportati anche da personale del Nucleo carabinieri presso l’Ispettorato del Lavoro di Venezia  hanno proceduto a mettere in sicurezza le diverse aree mediante il sequestro preventivo dei laboratori e la denuncia dei datori di lavoro alla Procura di Venezia.

Fra i 38 lavoratori irregolari  14 risulterebbero completamente” in nero”, del tutto sconosciuti al Fisco. In due dei laboratori controllati, infine, le Fiamme Gialle hanno anche rinvenuto e sequestrato parti di tomaie per calzature riferibili a noti marchi del lusso (Gucci e Truman’s) nonché centinaia di giubbotti sui quali sarebbero state apposte le etichette di importanti marchi (Matchless, Waldler, Stewart). Sotto sigillo sono anche stati posti i numerosi macchinari e cucitrici utilizzate per il confezionamento dei prodotti e i responsabili sono stati denunciati alla Procura di Venezia per l’ipotesi di reato di “contraffazione”.

Sono in corso - spiega la Gdf - ulteriori accertamenti.

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Il Gazzettino