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Il maxi-studio di fattibilità relativo al prolungamento della Cimpello-Sequals fino a Gemona è ripartito. Era stato sospeso a causa del Covid. L’annuncio l’ha firmato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti. «In settimana (la scorsa, ndr) abbiamo ripreso la fase di studio sulla nuova arteria - ha spiegato - mantenendo così la promessa fatta quando fummo costretti a fermare le operazioni a causa della pandemia».
L’ITER
Il Covid aveva interrotto lo studio indirettamente. Immaginare una nuova strada di quella portata, infatti, richiede prima di tutto un quadro realistico della situazione.
IL QUADRO
Lo studio di fattibilità per il prolungamento della Cimpello-Sequals sino a Gemona, quindi a raggiungere il collegamento con l’autostrada A23 Palmanova-Tarvisio, costa 292mila euro. L’opera, che dovrà comprendere anche il raddoppio dell’attuale Cimpello-Sequals, costerebbe invece circa due miliardi.
La Regione l’ha inserita nel piano legato al Recovery Fund, chiedendo 387 milioni di euro. Una cifra che coprirebbe solo in parte il fabbisogno complessivo della maxi-infrastruttura.«Finora è stata portata a termine la parte socioeconomica dello studio - ha ricordato Pizzimenti -. Come noto, il collegamento Sequals-Gemona è fortemente richiesto dai comparti produttivi del Gemonese e del Pordenonese. Ribadiamo l’importanza di verificare la possibilità di completare questa rete stradale. Purtroppo non possiamo fare alcuna ipotesi precisa sulle caratteristiche tecniche di questa infrastruttura, così come non è possibile ancora prevedere i costi puntali della sua realizzazione».
IL FUTURO
La strategia, però, è quella che era stata impostata ancora tanti anni fa, quando per la prima volta erano state prodotte delle carte riguardanti l’asse Sequals-Gemona. Allora si parlava di un’operazione da svolgere attraverso la finanza di progetto. Il futuro concessionario avrebbe in gestione la tratta per un periodo di tempo sufficiente non solo a coprire i costi necessari alla realizzazione dell’opera, ma anche al raggiungimento di un guadagno. Nel passato si era affacciata all’operazione anche la società Autovie. Poi però il progetto era rimasto nel cassetto, e ora il quadro è cambiato anche a causa della comparsa del nuovo soggetto di diritto Autostrade Alto Adriatico.
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Il Gazzettino