Enrichetta, la separazione, la vita in roulotte e il lavoro che non c'è: «Sono malata, aiutatemi»

Enrichetta Garcia Bonet
MOGLIANO - Ennesima storia di disperazione, quella di Enrichetta Garcia Bonet, 50enne che abita in una roulotte a Zerman e soffre di artrite reumatoide. Il caldo torrido ha reso...

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MOGLIANO - Ennesima storia di disperazione, quella di Enrichetta Garcia Bonet, 50enne che abita in una roulotte a Zerman e soffre di artrite reumatoide. Il caldo torrido ha reso la casa viaggiante un inferno. E lei, lunedì dalle 9 alle 15.45, per protesta si è piazzata negli uffici dei servizi sociali di via Terraglio 3, costringendoli a restare aperti. Ha sempre lavorato, ed ora, cerca di non pesare su nessuno, cercando di mantenersi come può. I problemi cominciano con l'inizio del nuovo anno, quando dopo 3 anni di matrimonio, arriva la separazione. «Una decisione per evitare fatti spiacevoli racconta con la voce stanca - verso febbraio sono andata via di casa». Grazie a un amico, ha comprato una roulotte e si è trasferita a Mansuè, vicino alla casa della sorella. «Ci sono rimasta qualche  mese, fino a giugno. Avevo l'energia elettrica e l'acqua, che poi mi hanno staccato per un malinteso». L'arrivo dell'estate e l'aggravarsi della malattia, ha portato Enrichetta a protestare per ottenere un alloggio. «In roulotte, senza acqua ed elettricità, si muore dal caldo. Devo stare in un posto sano a causa della mia malattia. Non voglio una casa subito, ma quantomeno una promessa con una scadenza».

SOLUZIONE TAMPONELa 50enne vuole una soluzione. «L'assistente sociale mi ha detto che non ci sono alloggi d'emergenza precisa - questa è la mia ultima spiaggia. Non ho mai chiesto niente, questa volta vorrei una risposta. I bandi per gli alloggi saranno fatti nel 2019, ma il problema c'è adesso, mi hanno proposto in un bed and breakfast, e quando passano quei 4 giorni? Siamo di nuovo al punto di partenza. Spero si mettano mano sul cuore, ma qui tutto tace, silenzio assoluto». Qualche lavoretto le permette di tenersi a galla, come dice lei. Verso le 15.30, esce dagli uffici con il numero telefonico di un Bed and Breakfast. «Resterò fino a sabato, e poi?». E la protesta si esaurisce.

COMUNE«I servizi sociali si occupano delle fasce deboli come bambini ed anziani fa sapere il Comune l'adulto, invece, ha una rete familiare e risorse proprie, con le quali deve provvedere a se stesso. La nostra risposta è stata quella d'instaurare un percorso condiviso, e cercare una soluzione che soddisfi ambo le parti, nonostante la 50enne sia stata poco collaborativa». In qualche modo, Enrichetta è stata indirizzata verso il presidente di quartiere, Bruno Cillotto, che le ha suggerito di chiedere direttamente agli uffici. «La situazione è disperata, credo sia giusto aiutare questa donna dice Cillotto - anche se mi è stato riferito che non si sarebbe comportata bene, ma bisogna mettersi pure nei suoi panni. Credo abbia poca fiducia nelle istituzioni. Speriamo che questa situazione si risolva bene e presto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino