Il Tar: «L'affitto va pagato anche se la società non lavora»

Il tribunale ha stabilito il diritto al canone per i locatari del ristorante di De Martino al Lido di Venezia

Il Tar: «L'affitto va pagato anche se la società non lavora»
LIDO - Da giugno 2021 sta versando, regolarmente, un canone di affitto di 8500 euro al mese pur non avendo mai potuto aprire il locale perchè le canne fumarie,...

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LIDO - Da giugno 2021 sta versando, regolarmente, un canone di affitto di 8500 euro al mese pur non avendo mai potuto aprire il locale perchè le canne fumarie, indispensabili per aprire un ristorante, sono chiuse. Da circa un anno e mezzo, per queste ragioni l'ex panificio e bar Rizzo in Gran Viale al Lido, ha le saracinesche abbassate.


Un edificio vuoto, completamente spogliato di ogni funzione. Un buco nero pessimo biglietto da visita per l'isola. Il ristorante non è mai partito. Nonostante, fino ad oggi, non abbia mai potuto avviare il ristorante sushi che intendeva realizzare, l'imprenditore Antonio De Martino, calabrese di nascita ma veneziano e lidense d'adozione, dovrà continuare a versare l'affitto previsto dal contratto.


LA SENTENZA


Lo ha sentenziato il Tribunale civile di Venezia che ha pubblicato la sentenza con cui ha rigettato il reclamo presentato dalla società Vtm Food che fa capo a De Martino e ha rilevato la gestione da Andrea Boschetti con l'intento di cambiare radicalmente settore di attività rispetto al vecchio panificio e bar. La società chiedeva, nel reclamo, di poter sospendere il pagamento dell'affitto alla proprietà (una persona fisica veneziana) non potendo fare ciò per cui il locale era stato rilevato. Il tribunale però ha detto no alla richiesta sulla stessa lunghezza d'onda delle motivazioni con cui si era espresso il giudice, lo scorso febbraio, dopo il primo ricorso d'urgenza del conduttore del locale. «La Vtm deve continuare a pagare»: si può sintetizzare così la risposta del tribunale che non ha accordato nè un annullamento degli importi da corrispondere e neppure uno sconto. Il tribunale ha equiparato l'attività di bar precedere a quella di ristorazione. «Siamo allibiti e sconcertati - commenta Antonio De Martino - non può essere equiparata l'attività di un bar a quella di un ristorante con forno e cucina. Per un ristorante la canna fumaria è imprescindibile. E la sua assenza non può essere imputata al conduttore. Da fuori le canne fumarie sembra ci siano. Solo dopo essere entrati all'interno e quindi dopo aver sottoscritto il contratto, ci siamo resi conto che le canne fumarie erano chiuse. La Vtm Food sta subendo un danno gravissimo per non aver potuto aprire il ristorante. E stiamo anche pagando un affitto importante, tutti i mesi, praticamente a vuoto. Ma non ci fermiamo e andiamo avanti. Faremo subito una causa civile per avere il risarcimento dei danni subiti da un anno e mezzo a questa parte. Mi auguro che il collegio che si è espresso così abbia subito un abbaglio. Ma andremo in tutte le sedi opportune per vedrere riconosciuto quanto ci spetta».
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Il Gazzettino