L'ex senatore Amidei: «Il vitalizio? Vinsi il ricorso, ma per 600 euro al mese dovevo versarne 60 mila. Ho rinunciato»

L'ex parlamentare forzista, poi FdI, parla della pensione a Palazzo Madama. "Non avendo i requisiti dei 4 anni 6 mesi e 1 giorno, con altri colleghi vincemmo il ricorso. Ma avremmo dovuto versare cifre enormi, non conveniva, per poi avere meno di un reddito di cittadinanza"

L'ex parlamentare Bartolomeo Amidei
ROVIGO - «La strada indicata dalla sentenza della Contenziosa, almeno per me, si è rivelata impraticabile, le cifre da versare per evitare l'esclusione dalla...

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ROVIGO - «La strada indicata dalla sentenza della Contenziosa, almeno per me, si è rivelata impraticabile, le cifre da versare per evitare l'esclusione dalla pensione, considerati i versamenti effettuati, erano davvero irragionevoli, si rischia un gioco sulla vita delle persone». Laura Fasiolo, senatrice del Pd nella scorsa legislatura, nel novembre del 2020 (assieme ai due colleghi di Forza Italia, Augusto Minzolini e Bartolomeo Amidei di Rovigo)  fece ricorso in Senato per avere la pensione, pur non avendo raggiunto i fatidici "quattro anni sei mesi e un giorno" che danno il diritto al trattamento previdenziale a Palazzo Madama. Il suo ora è uno dei casi che hanno acceso la speranza per i tantissimi peones di Camera e Senato, che sono a rischio pensione, se la legislatura dovesse interrompersi, prima della scadenza naturale, magari dopo l'elezione del capo dello Stato, il prossimo febbraio. «Ci è stato chiesto di versare una somma troppo impegnativa per colmare il divario - ricorda la dem  - una cifra tanto più sproporzionata di fronte a chi magari ha una certa età e un aspettativa di vita non troppo lunga».

Anche il senatore rodigino ha fatto la stessa scelta. Davanti alla sentenza della Contenziosa che dava ragione ai ricorrenti su quello che viene chiamato vitalizio «io non ho aderito, mi veniva chiesta una cifra oltre i 60 mila euro, troppo onerosa - spiega Amidei -, per colmare quanto mancava per ottenerlo». Bartolomeo Amidei, ex senatore di Fi, nel 2020 ha vinto il ricorso in Senato per la pensione da parlamentare. «Io mi sono fatto i conti - spiega all'AdnKronos - con i 3 anni e mezzo maturati, prima di raggiungere il punto di pareggio, il break even tra quanto investito e quanto avrei ricevuto, avrei dovuto festeggiare i 75 anni... Chiaramente una scommessa che non mi conveniva fare, per questo ho lasciato stare».

L'ex senatore azzurro di Rovigo (passato nel 2017 a Fdi) ha usato il pallottoliere: «A cose fatte - aggiunge - avrei, alla fine, percepito circa 600 euro, meno di un reddito di cittadinanza». «Sarebbe forse il caso, allora, di rivedere questo istituto, ricordando ancora che il vitalizio non esiste più dal 2012, ma siamo tutti in regime contributivo». La proposta potrebbe essere quella di «riconoscere un merito, un trattamento a chi vive il Parlamento con le presenze, se non con la qualità del proprio lavoro, su cui è difficile entrare nel merito. Io - conclude Amidei - non sono comunque uno di quelli che prende il vitalizio, che mi pare non sia più neanche una cosa vantaggiosa».

 

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Il Gazzettino