Senato imbrattato con la vernice rossa, condannato l'attivista Nensi

L'attivista di Ultima Generazione Davide Nensi
CARBONERA Otto mesi di reclusione, con sospensione condi zionale della...

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CARBONERA

Otto mesi di reclusione, con sospensione condi zionale della pena, e 60mila euro di provvisionale, con l'effettivo risarcimento danni da quantificare in sede civile. È la condanna inflitta dal tribunale di Roma a Davide Nensi (stessa pena anche per gli altri due imputati, Alessandro Sulis e Laura Paracini, ndr), l'attivista 24enne originario di Carbonera che il 2 gennaio 2023 si era reso protagonista dell'azione dimostrativa all'esterno del Senato. I tre attivisti di Ultima Generazione avevano imbrattato l'ingresso di palazzo Madama. Armati di estintori caricati con delle vernice rossa, avevano utilizzato quella forma di protesta per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo al tema dei cambiamenti climatici. Fermati in pochi minuti proprio in corso Rinascimento dalle forze dell'ordine, erano stati spediti subito a processo per rispondere dell'accusa di danneggiamento. Ieri la sentenza, con il pm che aveva chiesto un anno di reclusione ciascuno.

IL PROCEDIMENTO

I tre attivisti, che erano stati arrestati e poi rilasciati, avevano poi pagato i danni e i lavori di pulizia: prima 1.200 euro, a cui se ne sono aggiunti altri 25mila. A processo rischiavano però una pena fino a 5 anni. E la preoccupazione per una condanna pesante li aveva spinti a scrivere nei giorni scorsi una lettera in cui lo stesso Davide Nensi, che ha frequentato il liceo scientifico Da Vinci di Treviso e, dopo 3 anni di astronomia all'università di Padova si è trasferito a Catania sposando la causa di Ultima Generazione, spiegava: «Il motivo per cui abbiamo compiuto questo gesto è simbolico, per richiamare l'attenzione sui responsabili della crisi climatica, senza colpevolizzare il singolo, bensì per rimarcare che sono le scelte politiche a fare la differenza. Noi non avevamo intenzione di offendere o danneggiare il palazzo dell'istituzione, che riconosciamo e rispettiamo, vogliamo però ricalcare il fatto che Parlamento e Senato sono responsabili di legiferare delle misure a maggiore tutela dei cittadini. Noi dialoghiamo con le istituzioni, chiediamo lo stop ai finanziamenti al fossile e al piano delle trivellazioni di gas, l'incremento di 20 gigawatt delle energie rinnovabili e un fondo di riparazione permanente di 20 miliardi di euro per le catastrofi climatiche».

IL PM

Il pubblico ministero, nel corso della sua requisitoria, ha sostenuto che «scegliere un palazzo che risale al 1400 e non il Serpentone di Corviale è un elemento di dolo che va tenuto presente. Un fatto commesso con violenza e che ha provocato danni considerevoli: l'ingresso è stato interrotto per 30 minuti e sono servite decine di migliaia di euro per il ripristino. Non ci sono gli estremi per le attenuanti generiche non essendoci alcun ravvedimento».

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Il Gazzettino