Senza lavoro, riparte con una pizzeria e sceglie Vo': «Ci credo»

Renato Sinigaglia intervistato da una tv locale
VO’  - Il Covid-19 lo lascia senza lavoro. Lui, in tutta risposta, si rimbocca le maniche e apre una nuova attività, là dove tutto è iniziato: a...

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VO’  - Il Covid-19 lo lascia senza lavoro. Lui, in tutta risposta, si rimbocca le maniche e apre una nuova attività, là dove tutto è iniziato: a Vo’. È una storia di determinazione, coraggio e un pizzico di audacia quella di Renato Sinigaglia, 51enne residente a Este ma originario di Lozzo Atestino. 

NUOVO INIZIO
È soprattutto una storia che racconta un nuovo inizio, visto che nel prossimo mese di luglio Renato aprirà una pizzeria da asporto al civico 26 di Piazza Risorgimento, dopo essere rimasto a casa dal precedente lavoro come stagionale in un albergo di Abano Terme. 
«Fino a 4-5 anni fa gestivo un ristorante-pizzeria proprio a Vo’ – racconta Renato –. Era un locale che avevo costruito da zero e che aveva avuto un buon successo. Poi ho preso la decisione di cederlo e, forte di una precedente esperienza all’estero durata quasi dodici anni, mi sono avvicinato al bacino termale e al settore alberghiero». 
Non ha fatto fatica, vista la sua esperienza, a trovare lavoro in un hotel di Abano Terme. 
Ma poi lo scorso inverno, con il turismo in ginocchio a causa dell’emergenza sanitaria, Renato si è trovato di fatto senza lavoro e senza prospettive certe.
SENZA SICUREZZE
«L’attesa che qualcosa ripartisse era lunga e comunque non c’era alcuna sicurezza – racconta ancora Renato –. Così ho deciso di fare il salto e di mettermi in proprio, un’altra volta. Ho investito quasi tutti i miei risparmi in questa attività, che si chiamerà “Mani in pasta”». 
NELL’EX FOCOLAIO
Ma perché proprio a Vo’? «Dovevo scegliere un posto dove rimettermi in gioco e credo che Vo’ si meriti lo sforzo di un investimento – risponde semplicemente Renato –. È un paese eccezionale e che già in passato mi ha accolto a braccia aperte, dandomi tanta soddisfazione. Credo fortemente nella sua ripresa e, nel mio piccolo, voglio dare un contributo anch’io». 
E così in un periodo in cui negozi e attività si ritrovano ad abbassare le serrande per non essere riusciti a fare fronte alle difficoltà venute a galla con il Coronavirus, Renato ha scelto di non mollare, ma anzi di crederci e di gettarsi con passione e coraggio in una nuova impresa, pur con un pizzico di apprensione. 
QUASI UN AZZARDO
«Ci sono dei momenti in cui mi fermo e mi chiedo se tutto questo non sia un azzardo troppo grande. – confessa Renato – Ma voglio credere che il paese risponderà bene. Per me è una sorta di ritorno a casa». 

Continua il 51enne: «La mia sarà un’attività familiare, con la quale spero di portare aria fresca e qualche bella novità a Vo’. Mi piace l’idea di ripartire in un contesto paesano. E mi piace pensare che questo mio nuovo inizio possa coincidere con quello di Vo’, un paese la cui gente ha dimostrato di saper rialzarsi e guardare con fiducia al futuro. Sono infatti fermamente convinto che questo sia il momento in cui bisogna trovare la volontà e la capacità di reinventarsi un lavoro e di costruire il proprio domani». 
Ca.B. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino