Muoversi senza barriere, la startup padovana Sem brevetta il suo "ovetto"

È pensato per chi ha difficoltà motorie, l'ideatore: «Starebbe benissimo all'interno del nuovo ospedale»

Il prototipo
PADOVA - È pronto il primo prototipo degli “ovetti” ideati dalla startup padovana Sem (Smart ecomoving) che fa capo all’imprenditore Massimo Motti....

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PADOVA - È pronto il primo prototipo degli “ovetti” ideati dalla startup padovana Sem (Smart ecomoving) che fa capo all’imprenditore Massimo Motti. Diventano dunque realtà le piccole navette pensate per trasportare tre passeggeri (soprattutto persone con difficoltà motorie) aiutandole a coprire distanze brevi su percorsi prestabiliti. 

Come funziona

«Gli ovetti – ha spiegato Motti – potrebbero essere utili per muoversi all’interno di aeroporti, stazioni, ospedali, centri storici, parchi naturali, poli industriali, mostre o campeggi. Starebbero benissimo all’interno del nuovo ospedale di Padova. Potrebbero essere installati sia per l’uso gratuito o a pagamento». Ogni navetta dovrebbe costare tra i tre e i 5mila euro. Per realizzare cinquanta navette e un circuito di quattro chilometri potrebbero servire 4 milioni. La startup padovana è a caccia di investitori che vogliano scommettere nel progetto. La società è stata fondata nel 2016 con sede a Padova in via Berchet e ha illustrato pubblicamente la sua invenzione nel marzo 2021, dopo aver depositato un brevetto internazionale. A fine anno è arrivato i progetto di fattibilità, ora è pronto il primo prototipo. «Questo è il primo progetto in Italia di micromobilità sostenibile, inclusiva e predefinita – ha aggiunto l’inventore – Il nostro potrebbe essere un mezzo molto utile per disabili, anziani, donne in gravidanza o ipovedenti. È stato previsto pure lo spazio per salire sul mezzo con la propria carrozzina».
«Ora, finalmente, nonostante tutte le difficoltà del momento – ha continuato Motti – siamo riusciti a completare la costruzione del primo prototipo/mockup senza, per ora, il circuito interrato predefinito per la guida autonoma senza conducente». Il prototipo costruito con materiali 100% sostenibili e riciclabili (acciaio, alluminio, policarbonato e film rivestimento in carbonio) rispetta fedelmente quelle che saranno in futuro le navette Sem utilizzabili nei vari circuiti predefiniti per la micro mobilità. 

Il futuro

«Il mezzo nasce già senza volante e pedali, ma per il comando di chiamata della navetta, per l’apertura delle porte e l’indicazione percorso è sufficiente avere un device e interfacciarlo tramite un Qr code – ha detto ancora l’imprenditore – La capienza della navetta è di 3 persone adulte o una famiglia di 4 persone. Tutto questo in soli 80 centimetri di larghezza e 235 di lunghezza grazie a un sistema che può contare su un brevetto internazionale antiribaltamento e antideragliamento».


«È un mezzo totalmente inclusivo, pensato per le persone con difficoltà motoria e per gli ipovedenti. Possono salire anche gli animali – ha concluso – Le nostre navette sono utilizzabili in qualsiasi contesto architettonico dove è preclusa la mobilità delle auto. Penso per esempio alle piste pedonali, ciclabili, ai centri storici, ai grandi parchi o agli ospedali». I mezzi ideati da Sem hanno, appunto, la forma di “ovetto” e sono alimentati a batterie, sfruttando anche i pannelli fotovoltaici sul tetto. Si appoggiano su quattro ruote in gomma e si agganciano con un pattino al circuito in alluminio. Il progetto originale prevede la realizzazione di un circuito chiuso di quattro chilometri che dovrebbe toccare diversi luoghi di Legnaro: Istituto di fisica nucleare, Agripolis, Corte benedettina, chiesa, campo sportivo e municipio. Le postazioni di carico-scarico passeggeri sarebbero a circa 700 metri l’una dall’altra e per chiamare la navetta sarebbe sufficiente una app.

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Il Gazzettino