Registro elettronico nuovo, ma inutilizzabile per il "prof" non vedente

L'istituto Albinoni di Selvazzano
SELVAZZANO - Rientrare in classe domani e sentirsi “impreparato” ad accogliere i propri studenti ritrovandosi fra le mani un registro elettronico nuovo,...

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SELVAZZANO - Rientrare in classe domani e sentirsi “impreparato” ad accogliere i propri studenti ritrovandosi fra le mani un registro elettronico nuovo, installato a fine agosto e non adatto agli insegnanti non vedenti. E’ quello che in queste ore sta vivendo Fabrizio Zavan, da 32 anni professore di musica all’istituto Comprensivo1 Albinoni di Selvazzano dove insegna in 6 classi. E quello che gli aspetta al suono della campanella è un inizio tutto in salita. Perché se con il software installato nel 2013, che ha permesso alla scuola di dotarsi di registro elettronico, il percorso non solo è stato condiviso dall’allora dirigente ma le tempistiche hanno permesso agli  insegnati di prendere confidenza con il nuovo strumento prima di usarlo in classe, il cambio introdotto da poche settimane ha, invece, “cancellato” la pratica acquisita anche dall’insegnante non vedente e la scioltezza nell’utilizzarlo. «In questi anni ho sempre goduto della stima e dell’affetto di tutti i colleghi e dei genitori, tanto da farmi sentire ormai questa scuola come la mia seconda casa - spiega il docente -, sono un insegnate non vedente che ha sempre svolto la sua attività in autonomia. Dal 1995 uso il computer e oltre ai miei indispensabili appunti in braille, cominciai a scrivere un registro digitale da consegnare alla segreteria».

RICERCA
Cinque anni fa l’introduzione a scuola del registro elettronico e il docente fece presente la necessità di scegliere un prodotto accessibile anche ai ciechi. E fu lo stesso dirigente ad incaricarlo di svolgere una ricerca per trovare un registro che potesse soddisfare le esigenze di tutti. Fu organizzato per tempo un incontro di formazione e a tutti i docenti venne fornita una password per accedere ad una versione demo del programma per esercitarsi. Oggi nulla di tutto ciò. «A fine agosto di quest’anno una collega mi informa casualmente che era stato cambiato il registro elettronico. Panico, adesso cosa tocca? – continua il docente -. Parlo con la dirigente Silvoni, arrivata il 9 giugno per sostituire l’ex dirigente Bollettin, e mi spiega come fosse necessario uniformare il registro dei docenti con quello della segreteria e che comunque il nuovo registro garantiva l’accessibilità anche da parte dei non vedenti».
Il decente chiede una versione demo per poterlo provare in anteprima, ma questa non è prevista, il 4 settembre la segreteria gli fornisce le credenziali per accedere al programma che si conferma difficile, e il 6 settembre al corso di formazione scopre che i suoi colleghi useranno un’applicazione diversa da quella che forse potrà usare lui. «Esco da quella riunione con un forte senso di frustrazione – commenta - e con la chiara sensazione che questo registro non sia nato pensando anche ai ciechi, ma che solo in un secondo momento si sia cercato di tamponare la falla creando un’applicazione accessibile. Mi chiedo perché il cambio non sia stato affrontato in modo razionale e condiviso». 

Barbara Turetta 
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Il Gazzettino