SELVAZZANO - Rientrare in classe domani e sentirsi “impreparato” ad accogliere i propri studenti ritrovandosi fra le mani un registro elettronico nuovo,...
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RICERCA
Cinque anni fa l’introduzione a scuola del registro elettronico e il docente fece presente la necessità di scegliere un prodotto accessibile anche ai ciechi. E fu lo stesso dirigente ad incaricarlo di svolgere una ricerca per trovare un registro che potesse soddisfare le esigenze di tutti. Fu organizzato per tempo un incontro di formazione e a tutti i docenti venne fornita una password per accedere ad una versione demo del programma per esercitarsi. Oggi nulla di tutto ciò. «A fine agosto di quest’anno una collega mi informa casualmente che era stato cambiato il registro elettronico. Panico, adesso cosa tocca? – continua il docente -. Parlo con la dirigente Silvoni, arrivata il 9 giugno per sostituire l’ex dirigente Bollettin, e mi spiega come fosse necessario uniformare il registro dei docenti con quello della segreteria e che comunque il nuovo registro garantiva l’accessibilità anche da parte dei non vedenti».
Il decente chiede una versione demo per poterlo provare in anteprima, ma questa non è prevista, il 4 settembre la segreteria gli fornisce le credenziali per accedere al programma che si conferma difficile, e il 6 settembre al corso di formazione scopre che i suoi colleghi useranno un’applicazione diversa da quella che forse potrà usare lui. «Esco da quella riunione con un forte senso di frustrazione – commenta - e con la chiara sensazione che questo registro non sia nato pensando anche ai ciechi, ma che solo in un secondo momento si sia cercato di tamponare la falla creando un’applicazione accessibile. Mi chiedo perché il cambio non sia stato affrontato in modo razionale e condiviso».
Barbara Turetta
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Il Gazzettino