Segugio.it e lo spot dello schiaffo bloccato: «Violenza». Quel post indignato dell'avvocata di Adria

«Quello schiaffo spot della violenza». L'indignazione dell'avvocata di Adria: stop alla pubblicità di Segugio.it
ADRIA (ROVIGO) - Uno schiaffo agli schiaffi. Una pubblicità, infatti, proprio a causa di una sfilza di schiaffoni, è stata fermata dall'Istituto...

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ADRIA (ROVIGO) - Uno schiaffo agli schiaffi. Una pubblicità, infatti, proprio a causa di una sfilza di schiaffoni, è stata fermata dall'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria, Iap. Si tratta dello spot di Segugio.it, articolazione di Gruppo mutui online spa, trasmesso sulle reti Rai e Mediaset da novembre, nel quale l'ormai celebre cane recitava il claim: «L'inflazione ti prende a schiaffi? Combattila con la compagnia giusta, vai su segugio.it», contro il quale si è levata la voce indignata anche di Giorgia Furlanetto, avvocato, già assessore e consigliere comunale del comune di Adria ed esponente di punta di Fratelli d'Italia a livello locale, prima del suo addio, due anni fa, al partito.

Con un post sui social il 29 novembre scorso aveva spiegato di aver segnalato lo spot: «La pubblicità della segugio.it - aveva scritto - dove la cassiera di un supermercato più volte schiaffeggia un uomo, diffonde e promuove scene di violenza di una donna a danno di un uomo. In un momento così delicato non può in alcun modo passare il messaggio che siano ammesse, e addirittura pubblicizzate, queste forme di violenza. È questa la forma di rieducazione a cui aspirano certe femministe moderne? A queste forme di "rieducazione" dobbiamo ribellarci tutti, uomini e donne. Opporsi alla violenza comincia da qui». Mercoledì la segreteria dello Iap le ha inviato una mail nella quale, ringraziandola per «per l'apprezzata collaborazione», le comunicava che «esaminato il telecomunicato segnalato, il Comitato di controllo in data 6 dicembre ha emesso ingiunzione di desistenza per la violazione degli articoli 9 e 11 del Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale. Non essendo pervenuta dalle parti interessate alcuna opposizione, il provvedimento ha acquistato efficacia di decisione e pertanto la pubblicità dichiarata non conforme al Codice non dovrà essere più diffusa».

Nell'ingiunzione del Comitato di Controllo si sottolinea «l'elevato numero di segnalazioni ricevute da parte del pubblico» e si chiosa: «Si provi a "commutare" i ruoli dei due protagonisti per cogliere, qualora ce ne fosse bisogno, l'inopportunità della scena rappresentata». «Questa decisione - chiosa la Furlanetto - è di fondamentale importanza. Fa riflettere, tuttavia, che debba intervenire lo Iap per ricordare che la condanna verso la violenza deve essere assoluta al di là che a subire un atto violento sia una donna o un uomo. In un momento storico così delicato, dove le frange più fanatiche del femminismo considerano un peccato originale l'esser nati uomini, è necessario porre un freno a queste derive. Ancor più importante stoppare una pubblicità che reclamizza lo schiaffeggiare l'uomo».

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Il Gazzettino