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VENEZIA - Sui banchi di scuola si vedono gli effetti della denatalità. Incidono sugli iscritti alle classi prime degli istituti comprensivi statali del Comune: se nel centro storico e nelle isole sono più di un centinaio gli studenti in meno, in terraferma scendono di più di mille.
E i dati relativi agli alunni stranieri fotografano la loro residenzialità, concentrandosi in questo anno scolastico soprattutto nell'istituto comprensivo Grimani a Marghera (272 studenti), a Mestre al Giulio Cesare (261 alla Battisti) e al Querini (233). A Venezia le iscrizioni alle classi prime quest'anno sono 250, mentre nel precedente erano circa 382: all'Ongaro 73 (distribuite tra Zendrini, Gabelli, Giovanni XXXII, Penzo e Parmeggiani); 62 al Morosini (che comprende Diaz, Zambelli, Canal, Manzoni); 86 alla San Girolamo (S. Girolamo, Diedo e Gallina); 61 al Dante Alighieri (tra Michiel, Gozzi, Duca D'Aosta e Duca D'Aosta Montessori); 28 al convitto Foscarini, 26 al Foscolo (Cerutti, Vivarini a S.Erasmo, Di Cocco).
POCHI BAMBINI
«Presumo che non parta - spiega Besio - perché bimbi sono pochi. Abbiamo provato tutte le vie percorribili: la riqualificazione dell'istituto è stata evasa; sono stati fatti tutti i lavori, un incontro con le famiglie e la Municipalità; un secondo "open day", un "tam tam" dei genitori sui social e a breve faremo una riunione plenaria. Non possiamo prendere studenti da classi di un altro istituto, altrimenti si svuotano altrove». Attenzione anche sulla Villa Medico dell'istituto comprensivo Parolari. «La prima dovrebbe partire - sottolinea Besio - La dirigente è disponibile: sarebbe un'opportunità storica, la sezione a modulo non parte da due anni». Grimani a Marghera e Giulio Cesare e Querini a Mestre le scuole con più bambini stranieri. «Su un istituto in cui c'è un'elevata concentrazione di stranieri - dice Besio - questo elemento spesso scoraggia gli stessi italiani a iscriversi e anche se nello stradario li dirottano in altri istituti. Si possono fare dei ragionamenti con i dirigenti scolastici per integrare offerte differenti».
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Il Gazzettino