Scuole riaperte e trasporto pubblico, la Filt Cgil critica Busitalia per le scelte

Il problema trasporti con la ripresa della scuola resta aperto
ROVIGO - Dopo le linee guida del trasporto pubblico per favorire la ripresa dell’attività scolastica, siglate in Conferenza unificata il 31 agosto, in Polesine qual...

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ROVIGO - Dopo le linee guida del trasporto pubblico per favorire la ripresa dell’attività scolastica, siglate in Conferenza unificata il 31 agosto, in Polesine qual è la situazione a poche ore dall’apertura delle scuole? «Agli autisti sono stati consegnati gli stessi turni che c’erano all’inizio dello scorso anno scolastico - risponde Matteo Poretti, segretario generale della Filt Cgil Rovigo - e quindi dubito su cosa potrà succedere lunedì alla ripresa delle scuole».


TAVOLO APERTO
La discussione tra organizzazioni sindacali e Busitalia è aperta, aggiunge Poretti, e nelle prossime ore potrà esserci un’evoluzione. E «non è escluso che possa arrivare anche un nuovo intervento del governo, con una normativa dedicata». In questa fase, interviene il rappresentante della Federazione italiana lavoratori trasporti della Cgil, «deve essere l’azienda a bussare alle porte dell’Ufficio scolastico provinciale per sapere se il numero di studenti iscritti al nuovo anno scolastico è aumentato oppure no. Con questi dati, e quelli su mezzi e personale, solo l’azienda può avere il quadro finale e prevedere cosa succederà lunedì: a 48 ore dalla riapertura delle scuole, però, non si ha un’idea precisa».

LIMITI DI CAPIENZA
Le linee guida approvate alla fine di agosto con le misure organizzative per contenere la diffusione del coronavirus prevedono che i mezzi possano arrivare all’80 per cento della loro capienza massima. Questo limite potrà essere superato nei tragitti che non superino i 15 minuti, o installando “separazioni removibili”. Ma con il limite all’80% della capienza, cosa succederà agli studenti che lunedì partiranno, ad esempio dal Basso Polesine, per raggiungere una scuola del capoluogo? «La posizione sindacale è chiara - afferma Poretti - In nessun modo potrà essere attribuita al personale qualsiasi responsabilità qualora i mezzi non riescano a soddisfare, nel rispetto delle linee guida anti-Covid, le richieste degli utenti. C’è il rischio che lunedì, se la situazione resterà la stessa, qualche studente resti giù dal pullman. Penso, magari, a chi parte da Porto Viro per raggiungere Rovigo. In queste condizioni, chi ha pagato l’abbonamento annuale ha il dubbio se potrà salire, vista la capienza all’80%. Per questo mi auguro che Busitalia si sia dotata di un piano per garantire il servizio di trasporto a tutti».

RISCHIO AFFOLLAMENTO
Un altro punto che il segretario generale della Filt Cgil Rovigo vuole mettere in chiaro è che «i lavoratori non possono essere responsabili di situazioni sanitarie, diciamo, poco piacevoli», e Poretti fa riferimento alle situazioni-limite in cui «gli autisti, non essendo pubblici ufficiali ma incaricati di pubblico servizio, non possono imporre di scendere dal mezzo nel caso sia più affollato del dovuto». Poretti non dimentica che a fine agosto Busitalia Veneto aveva proposto ai sindacati l’utilizzo di ulteriori 4 settimane del Fondo di integrazione salariale: questo comprende i datori di lavoro che non rientrano nel campo di applicazione della cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria e mette a disposizione interventi di sostegno del reddito per i lavoratori la cui attività lavorativa è sospesa o ridotta. Sui turni, invece, poi sono arrivati gli stessi ordini di servizio che c’erano alla vigilia degli anni scolastici precedenti: «Mi auguro che l’Autorità garante della concorrenza - aggiunge Poretti - vigili su questo punto. Busitalia si assuma finalmente il rischio d’impresa. E davanti al taglio del 20% dei posti disponibili, con la capienza massima all’80%, c’è comunque la possibilità di ricorrere al subappalto per integrare le corse e garantire il servizio».

LINEE IN SUBAPPALTO

Anche se Poretti dubita che il subappalto, «pari al 20% delle ore», possa essere sufficiente a soddisfare le ulteriori richieste che potranno esserci da domani nel trasporto pubblico locale, la strada dei sub-affidamenti è già stata prevista nella vicina Emilia Romagna. Martedì la Regione ha approvato in giunta due riparti di finanziamento alle aziende venete del trasporto pubblico locale: uno di oltre 42 milioni di euro per compensare i mancati ricavi da traffico registrati nel periodo di emergenza sanitaria, e uno di circa 8,5 milioni di euro per il potenziamento dell’offerta dei servizi.
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Il Gazzettino