Riaperture delle scuole, il progetto del maxi polo di Mirano

Nellle scuole di Mirano ben quattromila studenti
Le scuole riapriranno, per qualcuno a breve e per altri a settembre,...

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Le scuole riapriranno, per qualcuno a breve e per altri a settembre, ma non sarà come prima. I dirigenti scolastici veneziani spiegano di essere in attesa di precise indicazioni dal ministero e che è difficile immaginare quali saranno le evoluzioni da oggi a settembre. C’è chi però si prende avanti e sta lavorando da tempo per farsi trovare pronto, come Monica Guaraldo dell’istituto Majorana Corner di Mirano che, considerate anche le dimensioni dell’istituto che dirige, non potrà trovarsi a improvvisare o a gestire una rivoluzione da un giorno all’altro. «Con insegnanti e collaboratori stiamo facendo una riflessione sulla didattica - spiega Guaraldo -. Noi abbiamo tante classi e molto numerose, oltre i 27 studenti per sezione e gli spazi non solo tali da garantire il giusto distanziamento». Mentre in altri istituti si valuta l’ipotesi di entrate e uscite a orari scaglionati, a Mirano (in cui la cittadella riunisce ogni giorno circa 4 mila studenti dalle elementari al liceo) si pensa ad altre strategie. «Chiaramente anche noi come tutti attendiamo di capire quali saranno le indicazioni del ministero - aggiunge la dirigente di Majorana-Corner - ma se ci sarà data la possibilità di scegliere noi potremmo far partire l’anno nuovo a modalità integrata, a presenza e a distanza. I ragazzi verranno a scuola per frequentare alcuni laboratori, sempre divisi a metà e sfruttando l’organico di autonomia, e per fare compiti e verifiche in classe». Le altre attività proseguiranno invece a distanza come è avvenuto negli ultimi mesi. Le linee guida annunciate ma non ancora confermate potrebbero invece spingere, per le scuole superiori, per una modalità su turni in classe, con metà studenti a casa e metà collegati online ma tutti contemporaneamente. «Far venire a scuola metà ragazzi, lasciando l’altra metà in connessione a distanza non è la modalità che riteniamo migliore. Anche perché, se non sarà previsto un potenziamento della rete, non abbiamo un’infrastruttura digitale che regga 70 classi. Preferiamo prevedere dei momenti a scuola, sempre con la presenza di metà classe per ragione di spazio ma sfruttando l’organico dell’autonomia, con docenti in potenziamento e lavorando con modalità nuove che stiamo sperimentando». Più urgente è l’organizzazione degli esami di Stato. A Mirano vanno alla maturità circa 300 studenti di 12 classi. Sono stati divisi in 6 commissioni e si stanno allestendo ingressi e uscite separati: «Noi abbiamo previsto gli esami al piano terra perché l’edificio è molto caldo ed è impensabile andare al primo piano. Ma la separazione sarà totale. Più complicata risulta la gestione dei bagni, che non sono numerosissimi ma metteremo una persona in ogni accesso per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza». In questa fase di lockdown il Majorana si è rivelato una delle eccellenze scolastiche: grazie a un team digitale che per un altro progetto scolastico era stato già attivato a settembre, a due giorni dal “tutti a casa” i ragazzi erano già operativi nelle classi virtuali, da casa, con computer e telefonini. Altre scuole, dopo tre mesi, sono ancora in alto mare e l’obiettivo di tanti è affidarsi alle indicazioni del ministero che per quanto riguarda il prossimo anno scolastico non si sa quando arriveranno. Alcune realtà, come i licei scientifici che nel veneziano sono i più affollati negli ultimi due anni, stavano già facendo i conti con gli spazi da recuperare. Risulta difficile per esempio allontanare i banchi e mettere in sicurezza le postazioni nei laboratori.
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Il Gazzettino