PADOVA - Numero totale di maestri e insegnanti richiesti in provincia di Padova: 10.309. Numero complessivo dei posti ancora vacanti: 3.200. Lunedì le scuole sono...
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LE DIFFICOLTÁ
In tutto il territorio padovano si contano 103 scuole statali, dalle materne alle superiori, a cui si sommano decine di istituti paritari. Il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale tiene sulla propria scrivania i numeri aggiornati e conosce bene il problema. «L’anno scolastico è ripartito dopo un enorme sforzo da parte di tutti. Le difficoltà maggiori ora sono legate al conferimento degli incarichi degli insegnanti supplenti - conferma Natale - che dovranno sostituire i docenti di ruolo usciti principalmente perchè andati in pensione».
In Veneto ci sono 13 mila cattedre vuote. Nonostante il calo demografico e quindi la diminuzione complessiva degli alunni, il Ministero dell’Istruzione ha deciso di confermare i numeri degli organici degli anni passati. Il motivo è legato all’emergenza Covid: si è cercato di creare più classi abbassando il numero-medio di alunni per ogni classe. E, quindi, servono più insegnanti.
I NUMERI
In tutta la provincia di Padova considerando ogni tipo di istituto statale, dagli asili alle superiori, i posti per maestre e insegnanti sono 8.766 e oggi ne mancano da assegnare ancora 2.400. A ciò si aggiungono 1.583 posti per insegnanti di sostegno e ne mancano ancora 800. «La graduatoria dei supplenti esiste già e quindi gli insegnanti ci sono - rassicura il provveditore Natale - La prossima settimana arriveremo alla copertura totale. Dopo aver accettato di prendere servizio, gli insegnanti che lo vorranno potranno effettuare il test sierologico prima di iniziare». La graduatoria provinciale dei supplenti, introdotta da questo governo, dura due anni. «Può accedervi anche un insegnante residente fuori Regione - spiega ancora il direttore dell’Ufficio scolastico - ma va ricordato che è possibile essere ammessi solamente ad una graduatoria».
I sindacati davanti a questo scenario storcono il naso, ricordano che «tanti di questi posti avrebbero essere già coperti» e spiegano che «sarebbe importante avere insegnanti di ruolo, non così tanti supplenti». La responsabilità, per il mondo sindacale, è diffusa: «La carenza di insegnanti di ruolo è una problematica che ci trasciniamo da anni e la responsabilità è di tanti governi che si sono succeduti negli anni, non solo di questo».
LA PRIMA CAMPANELLA
Roberto Natale parla dal suo ufficio padovano il giorno dopo aver partecipato all’emozionante inaugurazione dell’anno scolastico a Vo’ assieme al presidente della repubblica Mattarella. Una cerimonia pubblica, in diretta televisiva sulla Rai, che ha rappresentato un vero simbolo di ripartenza. «L’intervento del presidente - riflette ora il provveditore - mi è piaciuto molto. È stato centrato sui temi della scuola di oggi, ricordando come la scuola rifletta le aspettative della società e al tempo stesso ne testimoni le ansie. Questa ripartenza ha un significato molto ampio. Dopo mesi molto difficili, questo avvio dell’anno scolastico è un banco di prova per tutto il Paese».
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Il Gazzettino