In Polesine una media di 19 studenti per ogni aula, si contano gli spazi

Le scuole stanno adottando differenti soluzioni per i banchi degli studenti
ROVIGO La ridistribuzione degli spazi didattici per ricominciare l’anno scolastico senza i rischi legati al coronavirus è una delle questioni che i dirigenti...

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ROVIGO La ridistribuzione degli spazi didattici per ricominciare l’anno scolastico senza i rischi legati al coronavirus è una delle questioni che i dirigenti scolastici e gli enti locali devono affrontare per la riapertura in sicurezza il 14 settembre.

Ad aiutare le scuole nel verificare la capienza degli spazi disponibili, secondo le regole generali per contrastare e contenere il virus, è intervenuto in Veneto il Manuale operativo del Piano per la ripartenza 2020-21. Così, per esempio, la distanza laterale tra i banchi non può essere inferiore a 60 centimetri: è accettabile tra 60 e 80, mentre è ottimale se è di 80 centimetri. Tra le file di banchi (distanza frontale) dovrà esserci, invece, almeno un metro. Secondo queste regole e le dimensioni dei banchi, il Manuale operativo permette di programmare la capienza massima delle aule, a seconda della loro dimensione.

LA SITUAZIONE
In Polesine, secondo i dati provvisori aggiornati al 10 settembre scorso, le scuole statali (infanzia, primaria, medie e superiori), si contavano 25.240 alunni complessivamente. Mentre è di 1.321 il numero di aule censito nel territorio provinciale dall’Anagrafe dell’edilizia scolastica. La media, così, è di 19,11 alunni per ogni aula in provincia, ed è più bassa della media regionale di 20,85 studenti per aula che risulta dalla popolazione scolastica (586.938) e dal numero di aule (28.139) in Veneto. Il dato sulle aule è contenuto proprio nel Manuale operativo regionale e si riferisce agli ambienti classificati come “aule ordinarie” e “altre aule ordinarie”. Le informazioni sulle superfici delle aule indicano anche che l’83 per cento delle aule in Polesine ha una superficie compresa tra 40 e 70 metri quadrati, e che il maggior numero di aule (583) è nell’intervallo di superficie tra 50 e 60 metri quadrati. Con banchi delle dimensioni di 60 per 40 centimetri (scuole primarie), il numero massimo di allievi in un’aula di 40 metri quadrati è tra 18 e 24, mentre se l’aula è di 70 metri quadrati si arriva a 33 allievi. I banchi da 70 per 50 centimetri e quelli da 70 per 70, adatti alle scuole medie e superiori, portano la capienza in un’aula di 40 metri quadrati tra 10 e 14 allievi (banchi da 70 per 70), e in un’aula con una superficie di 70 metri quadrati tra i 21 e 25 studenti.

LA GESTIONE
Per mettere in pratica il principio del distanziamento fisico, che è una delle più importanti misure di prevenzione del rischio di contagio da coronavirus, occorre individuare il numero massimo di allievi che ogni aula può contenere e le distanze tra i banchi mostrano la massima capienza dell’aula. Oltre ai criteri guida per definire gli spazi e la capienza per l’attività didattica, il Manuale regionale, fermo restando il principio dell’autonomia scolastica, propone alcuni esempi di riorganizzazione degli orari. Le nuove modalità prevedono per la scuola dell’infanzia anche fino a 37,5 unità di lezione da 40 minuti rispetto agli attuali 25 moduli orari. Per la primaria a tempo pieno fino a 33 unità di lezione da 40 minuti rispetto alle attuali 24 ore. Alle scuole medie lezioni da 45 minuti con 24 moduli di insegnamento per i docenti che finora avevano le 18 ore di cattedra, mentre alle scuole superiori c’è l’ipotesi di 30 ore settimanali con unità di lezione da 40 minuti.

IN CASO DI CONTAGIO

Nel frattempo, sono ore decisive per la definizione del protocollo di sicurezza che sta redigendo il Comitato tecnico scientifico del governo: in base alle previsioni, un alunno positivo al coronavirus basterebbe a mettere l’intera classe in quarantena per 14 giorni e a discrezione dell’azienda sanitaria locale, gli alunni potranno essere sottoposti al tampone. I test a campione, inoltre, potranno essere estesi anche agli studenti delle altre classi dell’istituto, dove in caso di più contagi l’Ulss potrà ordinare la chiusura e di conseguenza, la didattica a distanza.
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Il Gazzettino