Scuole chiuse, genitori sul piede di guerra: sit-in, lettera al Prefetto e manifestazioni

La protesta
TREVISO - Zona rossa e didattica a distanza, nonostante l'inevitabilità della situazione non si placa il dissenso dei genitori. Ieri mattina sit-in in Pedemontana e a...

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TREVISO - Zona rossa e didattica a distanza, nonostante l'inevitabilità della situazione non si placa il dissenso dei genitori. Ieri mattina sit-in in Pedemontana e a Treviso di gruppi di genitori per programmare la manifestazione di sabato e chiedere al Governo la riapertura di asili, elementari e medie. Circa una trentina di famiglie si sono radunate davanti alle scuole di Vidor e di Miane al grido di Zona Rossa si, chiusura scuole no. I nostri figli non meritano questo. «Questa mattina anche nel nostro comune alcuni genitori accompagnati dai loro figli, hanno manifestato il loro dissenso per la chiusura delle scuole ed il ritorno alla Dad. I nostri figli hanno bisogno di socializzare e di partecipare nel momento dell'educazione, non possono essere educati ed istruiti come dei burattini dietro uno schermo -spiegano i genitori -. Anche questo momento per loro diventerà educazione. Imparare a chiedere il rispetto dei propri diritti. L'educazione non è un capriccio e la casa non è un aula. Una formula di rispetto anche verso tutto l'impegno speso dai docenti finora». La manifestazione, che ha coinvolto anche i ragazzi, si è svolta con il consenso del sindaco e la partecipazione della polizia urbana ed è stata di brevissima durata per evitare assembramenti.

SUL WEB

A Treviso è invece stata creata la pagina Io ho rispettato le regole giù le mani dalla scuola: si raccolgono adesioni per la manifestazione di sabato in piazza dei Signori e si chiede alle famiglie di scrivere al Prefetto. «Ad oggi, ovvero trascorso un anno e 22 giorni, la situazione non è cambiata. Ci ritroviamo con scuole di nuovo chiuse, famiglie in difficoltà, nidi e materne quasi sul lastrico e i nostri figli che per l'ennesima vota ne pagano le conseguenze. Abbiamo visto scendere in piazza tutti dalle imprese agli artisti. Noi siamo stati in silenzio, la maggior parte rispettando le regole. Ora quella maggior parte è stanca e farà sentire la sua voce. Siamo pronti a manifestare nel modo più ordinato e pacifico che si possa, ma rompendo questa barriera di silenzio che si è creata in questa nuova zona rossa. Una zona rossa che non ha senso ma che comunque c'è». Così Natalie Senesi, mamma e docente, che ha dato origine alla protesta. E che si è rivolta direttamente alla Prefettura chiedendo l'autorizzazione a manifestare. Genitori infuriati anche a Conegliano: ieri mattina, alle 8, erano davanti ai cancelli delle elementari Marconi di Conegliano. Hanno affisso uno striscione inequivocabil: «La scuola a scuola». «L'attuale situazione dei contagi in provincia è circa un terzo del picco raggiunto a novembre, quando il Veneto stazionava in zona gialla - spiegano -. Anche per questo motivo i genitori ritengono che non ci siano motivi validi che possano giustificare una simile decisione, molto penalizzante per l'apprendimento dei bambini e soprattutto in un ambiente, quello scolastico primario, che ha visto pochissimi casi di contagio subito isolati, frutto delle stringenti misure imposte e dalla disciplina dei bambini. In questi giorni è emersa una forte preoccupazione da parte dei genitori sulla possibilità che le scuole possano non riaprire, come avvenuto lo scorso anno in un continuo rinvio delle aperture fino alla definitiva chiusura».
IL SOSTEGNO

Il centro della famiglia di Treviso sta monitorando da vicino la situazione. E anche il Comune di Treviso, attraverso l'istituzione dello psicologo di quartiere, ha voluto dare un sostegno anche alle famiglie in difficoltà nel gestire lo stress della compresenza. Un supporto informativo importantissimo è proposto infine dall'Acli. L'ufficio lavoro del Patronato Acli intanto ha organizzato un incontro su zoom per fare chiarezza su cosa possono fare i genitori che lavorano con figli in didattica a distanza. Domani sera alle 20,30 Chiara Pozzi spiegherà nel dettaglio le possibilità oltre che le misure di sostegno al reddito. (Info www.aclitreviso.it). 
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Gazzettino