BELLUNO - Si fa presto a dire sicurezza. Nelle scuole è più facile insegnarla sui libri che praticarla, perché gli edifici scolastici dello Stivale non se la...
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I DATI
Il 32% delle scuole, anche in provincia, è stato costruito dopo il 1976, il 27% tra il 1961 e il 1975, il 12% tra il 1946 e il 1960, l'8% tra il 1921 e il 1945, il 4% tra il 1900 e il 1920, il 3% nell'800, l'1% prima dell'800. Per un restante 12% manca tale informazione. Dunque, più di una scuola su due (55%) è stata costruita prima del 1974, anno di entrata in vigore della normativa antisismica (e ben 18.665 edifici scolastici si trovano in zone ad elevato rischio sismico). Tre scuole su quattro sono prive dell'agibilità statica. E nell'ultimo anno scolastico sono stati registrati 50 crolli e distacchi di intonaco nelle scuole, record degli ultimi 5 anni. Anche grazie a questi dati, ha preso avvio nel 2016 uno specifico filone di finanziamento riguardante le indagini diagnostiche di soffitti e solai. Tale finanziamento ha avuto una così elevata adesione da parte dei Comuni che nel 2017 il Governo in carica ha deciso non solo di finanziarne una seconda annualità ma di prevedere anche altri finanziamenti ad hoc.
IN PROVINCIA
La situazione tra le Dolomiti non è certo disastrosa come in certe aree della penisola. Ma non è certo rose e fiori. Secondo i dati del report, risultano 96 edifici scolastici, di cui 24 nel solo Comune capoluogo (7 infanzia, 2 asili nido, 12 elementari e 3 medie; non rientrano nel report, invece, le scuole superiori, che non sono di proprietà comunale, ma provinciale). Di queste, solo 15 hanno beneficiato di un miglioramento sismico nel corso degli anni; e solo 7 hanno avuto (o stanno avendo) un intervento di adeguamento sismico. Decisamente migliore la situazione per quanto riguarda il collaudo statico degli edifici, che ha interessato quasi tutte le scuole. Tra gli edifici segnalati per l'indice di vulnerabilità c'è qualche scuola bellunese, ma il dato è molto basso.
COSA SERVIREBBE
Esistono alcune proposte lanciate da Cittadinanzattiva. La prima riguarda procedure più snelle e maggiore rapidità negli interventi. Poi servirebbero controlli serrati, con la previsione di sanzioni economiche e penali in caso di responsabilità. E poi «chiediamo a tutte le amministrazioni comunali e provinciali di considerare prioritaria la verifica di vulnerabilità sismica per tutte le scuole - dicono da Cittadinanzattiva -. Chiediamo al Miur di definire annualmente, con tutti i soggetti competenti, un Piano delle attività da proporre alle scuole per la Giornata nazionale della sicurezza (22 novembre, ndr)». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino