Una bambina di 3 anni “dimenticata” nello scuolabus parcheggiato nell’autorimessa della zona industriale di Scorzè. È successo giovedì poco...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL RACCONTO DELLA MAMMA All’uscita della scuola dell’infanzia Gianni Rodari di viale Kennedy a Scorzé i bambini sono stati fatti salire come ogni giorno per fare ritorno a casa. Giovedì era stata peraltro anticipata la chiusura della scuola alle 13, invece che alle 15.30, per consentire allo scuolabus di svolgere il servizio di trasporto all’asilo parrocchiale.
«L’abbiamo aspettata fino alle 13.20 - racconta la madre Armanda – ma non vedendo nessuno, mio marito si è preoccupato ed è andato poi lui stesso di persona alla scuola materna, dove gli hanno detto che la bambina era stata fatta salire sul bus già molto tempo prima. Ma l’autobus davanti a casa non era mai passato».
A quel punto è partita una corsa contro il tempo con il padre della bambina che ha cominciato a telefonare alla stazione dei carabinieri di Scorzè e alla ditta che gestisce i percorsi scolastici per sapere dove fosse stato parcheggiato lo scuolabus, pensando anche al gran caldo e al conseguente pericolo di disidratazione. «La bambina è stata poi trovata da mio marito all’interno dell’autobus, mentre stava piangendo tutta sola – continua la mamma - Ci siamo spaventati tutti, ma per fortuna non le è successo nulla e tutto è andato a finire bene. Ma la paura è stata tanta».
LE FORZE DELL’ORDINE Nel frattempo sono giunte anche le forze dell’ordine nella rimessa della zona industriale di via Ferrari a Scorzè, dove solitamente parcheggiano gli autobus della ditta Buonaventura, seguiti dai responsabili dell’azienda con le chiavi dell’automezzo. Dell’accaduto era stato avvisato anche il sindaco Nais Marcon direttamente dalla dirigente dell’istituto comprensivo Galileo Galilei di Scorzè: «Sono stati momenti concitati perché era necessario trovare prima di tutto l’autista e capire cosa fosse davvero successo. Del resto nell’autobus con l’autista c’era anche un accompagnatore dipendente della ditta. Pare che la bambina si fosse addormentata e nessuno dei due a fine corsa si fosse accorto che all’interno era rimasta la bambina». Il fatto è stato reso pubblico dalla giovane madre anche in Rete, dove ha scritto che il responsabile non si sarebbe nemmeno scusato di quanto avvenuto. «Non si è neanche degnato di presentarsi e chiedere scusa. Credo sia il minimo che potesse fare dopo quello che è accaduto perché noi mamme ci fidiamo di queste persone e alla fine si viene a scoprire che neanche il loro lavoro riescono a fare bene. Adesso ognuno deve assumersi le sue responsabilità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino