A scuola i "no vax" restano impuniti: le multe per chi sgarra non sono mai arrivate

La vaccinazione esavalente a un giovane
PORDENONE - Se parcheggi la macchina in sosta vietata, arriva la multa. E se non si paga, ne arriva un’altra più salata. Se violi (ormai fortunatamente...

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PORDENONE - Se parcheggi la macchina in sosta vietata, arriva la multa. E se non si paga, ne arriva un’altra più salata. Se violi (ormai fortunatamente “violavi”) il coprifuoco, 400 euro e nessuna possibilità di replica. Se vai a scuola senza il vaccino esavalente (difterite, pertosse, tetano ecc.), obbligatorio per legge, invece non succede niente. Dalle elementari sino alla seconda superiore la multa c’è ed è anche salata. Ma in provincia di Pordenone non arriva a destinazione. E i “no vax” continuano a poter frequentare le aule scolastiche senza conseguenze. O meglio, rischiando di provocarne anche di gravi a danno di chi è più fragile. 


I DETTAGLI


Giugno 2017, il presidente Mattarella controfirma il cosiddetto decreto Lorenzin, che prende il nome dal ministro della Salute allora in carica. La vaccinazione dei ragazzi diventa obbligatoria durante tutto il ciclo dell’obbligo, dall’asilo alla seconda superiore. Alla scuola materna, addirittura, un bambino non vaccinato non può frequentare le aule: scatta automatica la non iscrizione. Dalle elementari in poi, invece, gli allievi non vaccinati che intendono comunque seguire le lezioni in aula e in presenza, tramite le rispettive famiglie devono pagare una multa. La sanzione, secondo la lettera del decreto, può andare da 100 a 500 euro. Dopodiché la presenza è concessa, ma l’anno scolastico successivo il sistema si ripete. E la sanzione anche. Il problema dov’è, quindi? È semplice, quanto sconcertante. In provincia di Pordenone, infatti, i dirigenti scolastici del territorio dal 2017 in poi hanno sempre segnalato la presenza all’interno delle classi dei loro istituti di bambini e ragazzi non ancora vaccinati. Insomma, hanno fatto quello a cui erano chiamati secondo le competenze e i ruoli. Sono centinaia, in tutto il Friuli Occidentale, gli allievi non ancora protetti dalle malattie trasmissibili coperte dal vaccino esavalente. I loro nominativi sono stati correttamente inviati all’Azienda sanitaria. Ma lì il meccanismo si è bloccato, per non riavviarsi più.


LA PROCEDURA


Il decreto, infatti, prevede che sia l’Asl di competenza, quindi nel caso di Pordenone l’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale, a inviare i procedimenti sanzionatori nei confronti delle famiglie i cui figli non si sono vaccinati nonostante l’obbligo e la concomitante presenza scolastica. Una serie di fattori, però, ha fatto in modo che nessuna multa sia mai stata inviata alle famiglie contrarie alla vaccinazione. Di fatto, quindi, i no vax hanno vinto silenziosamente una battaglia, a danno dei ragazzi più fragili che in questo modo risultano esposti al rischio di ammalarsi. Cos’ha causato il blocco che ancora oggi non si risolve? In prima battuta si è trattato di prudenza. Si è preferito parlare con le famiglie più riluttanti. Poi è piombata negli ospedali la pandemia, che ha scompaginato tutte le procedure e di fatto mandato all’aria il rispetto di una legge dello Stato. 

 

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Il Gazzettino