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BELLUNO - «Si tratta di una iniziativa nata nello spirito di massima collaborazione e nell'ottica della corresponsabilità». Andrea Pozzobon, dirigente scolastico dell'Istituto superiore Galilei-Tiziano, spiega in questo modo la ragione per cui, in occasione della prossima assemblea d'Istituto in calendario per oggi, i rappresentanti degli studenti hanno chiesto un euro ciascuno ai loro compagni per pagare la sala del teatro Giovanni XXIII, in piazza Piloni, dove saranno ospitati per tutta la mattina. Nessuna dietrologia, insomma: né mancanza di fondi da parte della scuola, né altre spiegazioni ancora più strane.
OTTICA DI COLLABORAZIONE
«Nel passato accadeva già che gli studenti pagassero l'affitto degli spazi dell'assemblea prosegue Pozzobon e l'ipotesi è stata loro prospettata nuovamente proprio in un'ottica di collaborazione.
LO PREVEDE LA NORMATIVA
Peraltro gli studenti hanno diritto a ritrovarsi tutti insieme. Ecco quindi la necessità di affittare uno spazio in grado di contenerli. «E d'altra parte spiega il dirigente - la normativa scolastica prevede che se ci sono assemblee di Istituto fuori sede, l'affitto sia a carico degli studenti, anche se non è questo il motivo che ha generato l'iniziativa. Ma come detto, essa rientra in un'ottica di corresponsabilità che i rappresentanti degli studenti, bravissimi ed attentissimi, hanno compreso e condiviso».
IL GIOVANNI XXIII
«Gli studenti dell'Istituto sono complessivamente 740, mentre il costo della sala è di 650 euro, iva compresa». Il teatro del Giovanni XXII, peraltro, contiene trecento persone. Quindi, anche per esigenze di spazio, la popolazione del Galilei Tiziano accederà in tre gruppi distinti: dalle 7,55 alle 9,25 le classi del primo Biennio; dalle 9,40 alle 11,10 le classi del Triennio; infine dalle 11,25 alle 12,55 le classi Quarte e Quinte.
Tutti gli studenti incontreranno la psicologa Simonetta Mattiola e parleranno di affettività e sessualità. «Naturalmente conclude il dirigente Pozzobon se la cifra necessaria non dovesse essere raccolta per intero, interverrà la scuola. Mentre eventuali somme eccedenti rimarranno nella disponibilità degli studenti per le loro iniziative».
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Il Gazzettino