PORDENONE - Suona la campanella alla scuola media Lozer di Torre. Ma non è quella dell’inizio lezioni, ma l’allarme per una serie di episodi che hanno messo subito...
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Non mancano anche le vittime, alcune ragazzine prese di mira, allusioni, altre foto, cosi come nel mirino sono finiti i ragazzi più deboli. Una situazione sfuggita di mano ai ragazzini più piccoli, quelli di prima media, ma sui social si erano aggiunti poi anche quelli più grandi di terza. «Fortunatamente - spiega la dirigente - siamo riusciti ad intercettare il tutto prima che la situazione potesse degenerare. Non parlerei di vero e proprio bullismo, ma della necessità dei ragazzini di conoscere ed esplorare pulsioni naturali, solo che con l’utilizzo errato della rete, la possibilità di manaeggiare già a 13 - 14 anni gli smartphone, spesso non c’è possibilità di controllo e la situazione rischia di sfuggire di mano. Il problema è reale, esiste e non interessa solo la nostra scuola - spiega la preside - e ci siamo resi conto che si è ulteriormente abbassata l’età di queste "manifestazioni". I problemi ci sono già in prima media».
Ad essere presi di mira alcuni ragazzini, bersaglio in rete (e fuori dalla scuola) del gruppo, ma anche ragazzine insultate e postate con foto riprese sia all’interno che all’esterno. L’evoluzione sessuale dei ragazzini oggi corre veloce, ha "cattivi" esempi in tutte le forme e come se non bastasse rete, siti e network offrono tentazioni e facilità di accesso. «Se poi - va avanti Lucia Cibin - già in prima media i ragazzi arrivano a scuola con gli smartphone regalati dai genitori che non conoscono magari l’uso che ne fanno i figli, hanno accesso alla rete, alle immagini e a tutto il resto, è facile intuire perchè accadono cose del genere. Quello che è importante - va avanti - è riuscire ad intercettare questi fenomeni prima che si si amplifichino troppo, cosa che siamo riusciti a fare. Contestualmente abbiamo chiesto l’aiuto e l’alleanza a tutti i genitori. Solo così, facendo squadra, potremo ottenere risultati. Gli stessi genitori, però, devono anche sapere che se il loro figlio ha un telefonino di ultima generazione in mano corre potenzialmente tutti i rischi legati ad un utilizzo errato». Anche per questo ieri la preside della Lozer ha convocato un incontro urgente. Una sorta di assemblea con i genitori e la presenza di un poliziotto per spiegare i rischi di un utilizzo errato dei telefonini. Nella speranza che tutti i genitori collaborino. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino