TREVISO - Sono andate in pensione dopo una vita passata in cattedra. Ma in realtà non hanno mai lasciato la loro scuola. Anche oggi, adesso a titolo volontario, continuano...
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L’ATTIVITÀ
L’orto didattico era stato impostato negli anni scorsi in collaborazione con la cooperativa Solidarietà di Treviso e Alternativa di Carbonera. E oggi, anche grazie alla stessa Camerotto, gli alunni possono prendersi cura delle piantine che spuntano nel cortile della scuola. Fragole, cipolle, piselli, aglio e così via. Si presta attenzione anche ai due meli, in attesa di poter raccogliere i frutti. Senza dimenticare la siepe che contorna la scuola. Giovedì, ad esempio, Camerotto ha accompagnato nell'orto didattico le classi prima e seconda. Mercoledì prossimo toccherà alla terza. Con l’arrivo della primavera, di seguito, sicuramente il lavoro non mancherà. Al progetto, poi, partecipano anche due ragazzi con disabilità della cooperativa Solidarietà.
I PROGETTI
Oltre all’orto delle Collodi, questi ultimi a breve entreranno negli altri plessi per curare le biblioteche, organizzare letture per i bambini e gestire i prestiti dei volumi. «Ci sono tanti progetti importanti all’interno della scuola – sottolinea la preside Angelo Ferraro – ed esiste un legame profondo che porta molti insegnanti a lavorare con passione e con grande motivazione. A volte, come in questi casi, anche gratuitamente, perché ci credono. In questo contesto si innestato una serie di attività che vanno dalla robotica ai giochi matematici, fino all’orto e alla cura della biblioteca». Tra le altre cose, i bambini dell’istituto comprensivo Coletti hanno realizzato anche una piccola guida del quartiere di San Liberale. Lo scorso 9 febbraio gli alunni della quinta elementare Collodi l’hanno donata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, in occasione della consegna ufficiale del riconoscimento per il secondo posto conquistato con il lavoro “Anch’io ero come voi” nel concorso nazionale “10 febbraio - Un mondo e un passato”, dedicato alle storie degli esuli giuliano-fiumano-dalmati. E nei giorni scorsi da Roma è arrivata una lettera di ringraziamento. Le scuole e la città di Treviso crescono anche grazie a questo. «C’è sempre un’interazione diretta molto forte tra la nostra scuola e le realtà associative del territorio – tira le fila la preside Ferraro – e si tratta di un aspetto che rappresenta un valore aggiunto sia per l’istituto che per l’intero quartiere».
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Il Gazzettino