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ROVIGO - «Gioca, così impari». Difficile che una madre possa dirlo al proprio figlio, studente delle superiori. Invece è una realtà che si è materializzata al Liceo Celio-Roccati grazie all'idea, mai come in questo caso nata quasi per gioco, di un professore di spagnolo, Filippo Romagnolo. L'idea è diventata un progetto scolastico, sfociato nella realizzazione di un vero e proprio videogioco, “Misión Rescate”, a scopo didattico ma divertente da giocare e disponibile gratuitamente online, su filrom.itch.io/misres, che il mese scorso è stato premiato con la medaglia d'argento alla “Semana Práctica”, la settimana pratica, il concorso internazionale per progetti educativi organizzato annualmente dal più importante portale di materiali didattici in lingua spagnola, Profedeele.es, un vero e proprio colosso mondiale.
Un riconoscimento di estrema rilevanza che è un vanto per il Liceo Celio – Roccati, ma che apre anche le porte a una rivalutazione del videogioco in sé, facendolo entrare a pieno titolo tra gli strumenti educativi. Perché accompagnare la parte ludica allo studio è un po' l'uovo di Colombo. È lo spesso professor Romagnolo a spiegare la genesi del progetto: «Tutto è nato nel 2020, dopo l'arrivo del Covid.
GIOCO E GRAMMATICA
Il “giochino” ha funzionato tanto da diventare oggetto anche di una tesi di master in Game based learning, apprendimento basato sui giochi, all'Università di Urbino: «Il videogioco in classe, motivazione, apprendimento e sfide nella didattica delle lingue. Il caso Operación Aprueba». Il gioco è ora scaricabile gratuitamente su pressplayonpeople.com. Ma il professor Romagnolo non si è adagiato sugli allori e ha pensato a un “secondo livello” del progetto: coinvolgere gli studenti nella realizzazione del gioco stesso. È nato così, lo scorso anno scolastico, il progetto “Operación Aprueba 2”, in cui il “gioco” non era più mettersi alla prova, ma proprio costruirlo, integrando le competenze di lingua spagnola per la creazione delle domande a lo storytelling, per la sceneggiatura e la definizione dei personaggi, dagli elementi di grafica e disegno al coding, non vera e propria programmazione, ma comunque un passo nel “dietro le quinte” dei programmi.
Ecco, allora, che il secondo gioco, Misión Rescate è nato da un “laboratorio” andato avanti per un biennio, rivolto ai ragazzi delle classi terze e quarte, che ha visto la partecipazione di 17 ragazzi il primo anno e di 15 il secondo. Il progetto, spiega Romagnolo, «era rivolto prioritariamente ai ragazzi del linguistico, perché la base di tutto resta sempre lo spagnolo, però la partecipazione era aperta a tutti. Una ragazza dell'artistico ha disegnato i protagonisti. Le ore di questo progetto sono valide come percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Di recente la sottosegretaria Lucia Borgonzoni ha detto di ritenere che il gaming debba trovare un ruolo sempre maggiore all’interno delle scuole. Noi abbiamo trovato una strada per farlo, che offre vari spunti non solo didattici ma anche in ottica di competenze spendibili in futuro. Il riconoscimento ottenuto è davvero una bella soddisfazione. Il prossimo anno siamo pronti a ripartire con il progetto».
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