Bosaro. Non ci sono abbastanza iscrizioni, chiude per sempre la scuola dell'infanzia

Le famiglie dovranno portare i bimbi a Guarda Veneta, Pontecchio o Borsea

La scuola dell'infanzia di Bosaro
BOSARO (ROVIGO) - L'inesorabile calo delle nascite e il mancato numero minimo di iscritti, per garantire la sopravvivenza della scuola, hanno dato il colpo di grazia....

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BOSARO (ROVIGO) - L'inesorabile calo delle nascite e il mancato numero minimo di iscritti, per garantire la sopravvivenza della scuola, hanno dato il colpo di grazia. L'infanzia paritaria San Sebastiano Martire di Bosaro ha chiuso i battenti: venerdì 30 giugno è stato l'ultimo giorno, nella scuola di via Marconi, per gli alunni e lo staff. A dare l'annuncio è stata proprio la scuola d'infanzia di Bosaro: «Oggi per la nostra amata scuola la porta si chiuderà per l'ultima volta. Grazie per quello che hai rappresentato per tantissime persone, rimarrai sempre nei nostri cuori».

Famiglie sorprese

Una scelta nell'aria da settimane, ma che ha comunque spiazzato le famiglie, speranzose fino all'ultimo nel salvataggio in extremis. E invece, come accaduto per la paritaria della frazione di Mardimago, a Rovigo, non ci sono i numeri stabiliti per garantire il corretto funzionamento, come ha spiegato la fondazione Fism: «Dobbiamo ricordare che servono almeno 18 bambini per tenere aperta una scuola e a Bosaro, purtroppo, ce n'erano solamente dieci». La chiusura obbligata della scuola d'infanzia di Bosaro si ripercuote sulle famiglie, che saranno costrette a rivolgersi alle paritarie di Guarda Veneta, Pontecchio o Borsea, effettuando spostamenti giornalieri che comportano disagi nella riorganizzazione familiare. Non è mancata una nota polemica della fondazione Fism nei confronti dell'amministrazione comunale di Bosaro e del sindaco Daniele Panella: «Il comune ha dimostrato scarsa sensibilità in questi anni e non ha mai erogato contributi, nonostante i numerosi appelli e gli incontri che abbiamo avuto per sottolineare quanto fosse delicata la situazione. In altre province, come Verona ad esempio, c'è maggiore sensibilità e i contributi alle scuole paritarie vengono stanziati con regolarità. La nostra priorità per la scuola di Bosaro era salvare i tre posti di lavoro e le dipendenti - l'insegnante, la cuoca e l'ausiliaria - saranno infatti ricollocate in un'altra scuola d'infanzia della Fism».

Nessun licenziamento

Quindi, nessun licenziamento o esubero: almeno una buona notizia sul fronte occupazionale. Poi, una riflessione generale sulla situazione delle altre paritarie in Polesine: «Oltre alla già citata chiusura della scuola d'infanzia di Mardimago, non ci sono ulteriori scuole a rischio per l'annata 2023-2024 - dice la fondazione Fism -. È stata salvata la struttura di Granzette, speriamo che il Comune di Rovigo mantenga le promesse fatte. Il problema della denatalità interessa tutta la provincia, ma per evitare futuri problemi servirebbero anche delle convenzioni serie, stipulate tra i comuni e le scuole». 

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Il Gazzettino