VENEZIA - Cronaca di un pasticcio annunciato. Da giorni si parla dei sistemi informatici che producono errori nelle graduatorie e ora la conferma arriva anche a Nordest. Solo con...
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LA PROTESTA
Ieri i precari veneti sono scesi in strada con un presidio davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale, perché sul fronte errori hanno le mani legate nel breve termine: l'ordinanza ministeriale non prevede infatti la possibilità di richiedere una conciliazione immediata, ma ammette solo un «ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni oppure un ricorso giurisdizionale al competente Tar entro 60 giorni». Contestano quindi le graduatorie, introdotte quest'anno, compilate esclusivamente sulle base delle domande inviate online dai candidati che hanno auto-certificato i propri titoli. «Le criticità sono legate ad anomalie dei punteggi dovute alla nuova procedura informatica e all'impossibilità, a causa dei tempi molto ridotti dati agli Uffici Scolastici Provinciali, di effettuare le verifiche necessarie sui titoli dichiarati dagli aspiranti» spiega Federico Giovannonne, rappresentante del Comitato precari veneti che ha organizzato il presidio assieme all'Associazione nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori. Denunciando come le nuove disposizioni ministeriali abbiano stravolto i punteggi degli anni precedenti e come tutto «si sarebbe potuto risolvere con un concorso per titoli e servizio che avrebbe posto rimedio ad una pratica illegittima, ovvero la mancata stabilizzazione di coloro che hanno prestato servizio per più di 36 mesi».
LA DENUNCIA
In tutta Italia sono circa 750mila le domande presentate e validate online dalle scuole e le stesse sigle sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda denunciano la presenza di gravi irregolarità. Sulla questione ci sono già interrogazioni parlamentari, come quella di Lorenzo Fioramonti con un passato da ministro all'Istruzione e ora uscito dal M5s: «Sulle graduatorie è necessario fare chiarezza per garantire ripartenza regolare a settembre, per questo ho presentato un'interrogazione al ministro dell'Istruzione». Il senatore friulano Mario Pittoni, responsabile scuola della Lega e vice presidente della commissione Cultura a palazzo Madama ritiene che «poche volte il ministero dell'Istruzione si sia fatto tanto male da solo, come con l'ordinanza di Lucia Azzolina che ha istituito le Gps stravolgendo, in piena emergenza Covid-19, i punteggi e il sistema di chiamata dei supplenti, peraltro senza possibilità di intervenire nell'immediato, se non con piccole correzioni». E proprio il suo partito si era più volte esposto per la stabilizzazione dei precari con almeno tre anni di servizio attraverso un concorso straordinario. Il Miur, da parte sua, segnala l'opportunità di procedere in autotutela alla «rettifica dei punteggi palesemente erronei e all'accoglimento dei reclami manifestamente fondati». Affidando la fase conclusiva di convalida alle istituzioni scolastiche sedi di prima nomina.
Raffaella Ianuale
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Il Gazzettino