Accorpamento delle scuole, il sindaco: «Difenderemo la nostra autonomia»

Il sindaco (a destra al tavolo) con dirigenti scolastici e consiglieri durante l'incontro sulla scuola
VAL DI ZOLDO - Zoldo non tacerà. Mentre proprio in queste ore sono in corso di preparazione alcuni striscioni per protestare contro il paventato accorpamento...

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VAL DI ZOLDO - Zoldo non tacerà. Mentre proprio in queste ore sono in corso di preparazione alcuni striscioni per protestare contro il paventato accorpamento dell’istituto comprensivo di Val di Zoldo con quello di Longarone, ieri il sindaco Camillo De Pellegrin ha telefonato all’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan. E lunedì sera i cittadini hanno fatto sentire la loro voce nel corso del consiglio comunale straordinario convocato su quest’unico argomento. 


LE INIZIATIVE
Per far conoscere le ragioni zoldane a Venezia, la prima ipotesi era quella di un faccia a faccia fra il primo cittadino De Pellegrin e l’assessore Donazzan che sarebbe dovuto andare in scena il 29 novembre alla Mig di Longarone. Troppo tardi. E ieri il sindaco ha rotto gli indugi: «Ho telefonato all’assessore e le ho rappresentato tutte le tematiche e i rischi legati all’ipotetica perdita dell’autonomia della scuola di Forno e con essa della presidenza, della segreteria e dei relativi servizi. L’assessore mi ha ascoltato, non si è sbilanciata e si è riservata di approfondire gli argomenti che ho messo in campo». Il sindaco è consapevole che quello di ieri non è stato un incontro decisivo: «Quello che a me stava a cuore, e ne ho avuto conferma, è che l’assessore conoscesse esattamente tutti i termini della questione e della nostra assoluta e totale contrarietà, di modo che a Venezia possa essere assunta una decisione consapevole. Certo la speranza è che venga deliberato di non sopprimere l’autonomia del nostro istituto». Fra i diversi temi vi sono, per esempio, quelli legati alla viabilità e quindi alle difficoltà di collegamento con una zona periferica, alla peculiarità anche linguistica di un’area non assimilabile in nessun modo a quella di Longarone. Il sindaco aggiunge: «L’assessore conosce bene la montagna, anche quella di Zoldo. Lo posso dire con cognizione di causa perché, nel solo periodo da cui sono sindaco io, è venuta più volte ad inaugurare l’avvio del campeggio estivo interprovinciale a Pralongo». Ed anche questo è uno degli argomenti messi in campo per cercare di opporsi ad un destino cui la valle è contraria. 


IN PROVINCIA


Intanto da Palazzo Piloni sono state inviate a Venezia le osservazioni raccolte nel corso dell’incontro durante il quale la settimana scorsa l’assessore Serenella Bogana ha riferito la decisione della giunta regionale, cioè l’accorpamento dei due istituti comprensivi sotto con un’unica presidenza a Longarone. Nel documento sono state trascritte le contrarietà dei sindaci di Val di Zoldo, di Zoppé di Cadore, del dirigente scolastico dell’Ic zoldano e dei sindacati. Lunedì sera intanto la sala Rizzardini di Fusine ha ospitato il consiglio comunale che ha registrato una buona partecipazione popolare, con la presenza anche del dirigente scolastico. L’assemblea si è chiusa con l’approvazione all’unanimità della delibera che esprime “Contrarietà all’accorpamento Istituto Dante Alighieri di Zoldo con Istituto di Longarone”. Dal pubblico sono anche venuti una nota polemica ed un sospetto: «Anche Longarone è sottodimensionato, cioè ha meno di 400 alunni. Perché allora non accorpare Longarone con Ponte nelle Alpi e lasciare a Zoldo la propria autonomia? Ma è chiaro che non vogliono farlo perché a perdere la presidenza sarebbe proprio Longarone. Di certo Longarone e Ponte sono più vicine e appartengono ad un’area omogenea. Zoldo e Longarone sono invece diversi e distanti». E mentre oggi dovrebbero comparire degli striscioni di protesta, qualcuno ripone una certa speranza nella Corte Costituzionale che deve esprimersi a fronte di un ricorso di tre Regioni secondo cui la riduzione del numero delle dirigenze, da cui parte la decisione di questo e altri accorpamenti, è materia concorrente e dovrebbe essere competenza della Regione, non del governo.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino