FRIULI - Cancellato il declassamento dell'Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia. Una spada di Damocle che da sei anni minacciava la direzione friulana in nome...
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«La norma che di fatto ha cancellato il declassamento dell'Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia è nella legge di Bilancio approvata a palazzo Madama, che non potrà subire correzioni nell'ultimo passaggio alla Camera» dice il senatore Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura al senato, soddisfatto del risultato anche in considerazione del fatto che questo era stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale della Lega friulana per le elezioni politiche di marzo.
LA PROMOZIONE
«L'ufficio scolastico è ormai ridotto ad una scatola vuota, che richiede d'urgenza una robusta iniezione di risorse umane ed economiche - prosegue il senatore - altrimenti diverrà impossibile conservare il primato di diplomati e laureati tra i migliori d'Italia. Inoltre una regione con la presenza di quattro lingue riconosciute come ufficiali, l'italiano, il friulano, lo sloveno e il tedesco, non può essere governata da un ufficio scolastico che non sia retto da un direttore generale che possiede i necessari poteri amministrativi per consentire il funzionamento dell'intero sistema».
Riportare l'Ufficio scolastico regionale ad una struttura di primo rango, con completa capacità decisionale in merito alle materie di competenza, era un passaggio ritenuto fondamentale che aveva coinvolto l'assessore friulano all'Istruzione Alessia Rosolen che aveva avviato un tavolo tecnico sul solco di un percorso di regionalizzazione dell'istruzione. E di regionalizzazione dell'istruzione si sta parlando anche in Veneto: nell'ambito delle ventitré materie contenute nel testo di legge sull'autonomia, venerdì scorso al vaglio del Consiglio dei ministri, c'è infatti anche la scuola.
I DIRETTORI
Le feste di Natale hanno inoltre portato i due nuovi direttori generali degli Uffici scolastici regionali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Insediatisi proprio alla vigilia delle festività saranno operativi a tutti gli effetti da gennaio.
A Venezia, dopo la partenza di Daniela Beltrame che ha assunto da settembre scorso un nuovo incarico al Miur e dopo un periodo di autogestione dei funzionari interni, si è optato per Augusta Celada. Infondate, quindi, le voci che davano al Veneto un direttore generale calato da Roma, si è optato per una scelta locale che garantisca la continuità. La vicentina Celada, ha svolto la sua intera carriera scolastica in Veneto: prima come insegnante di materie letterarie, poi come dirigente scolastica a Verona ed infine, negli ultimi cinque anni, come dirigente tecnico. Non a caso nel saluto d'insediamento ha parlato dell'Ufficio scolastico regionale del Veneto come di «un modello amministrativo e organizzativo di grande efficienza». Ha poi aggiunto «il mio impegno sarà rivolto a dare continuità alla gestione degli uffici» ed ha espresso stima per «i colleghi dirigenti e i funzionari con i quali ho collaborato in questi anni, di cui conosco e apprezzo la competitività e l'integrità». Scelta locale anche per il Friuli Venezia Giulia con Patrizia Pavatti, rettore del convitto nazionale Paolo Diacono di Cividale, che conclusi gli iter burocratici romani, dovrebbe insediarsi come direttrice generale già a partire dalla metà di gennaio.
Raffaella Ianuale
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Il Gazzettino