VENEZIA - Con una lettera indirizzata al governatore Zaia, ai colleghi di Giunta e all'Anci l'assessore regionale all'Istruzione Elena Donazzan ha chiesto a...
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«E' grave la situazione nella quale versa la scuola veneta per l'anno 2016/17 a causa del mancato riconoscimento, da parte del ministero. Il 12 settembre si aprirà con centinaia di docenti in meno rispetto al fabbisogno rappresentato dalla popolazione scolastica e dall'articolazione dell'offerta formativa dei diversi istituti e indirizzi della scuola veneta. Ho chiesto ai miei colleghi assessori di invitare i sindaci, che sono il primo terminale delle proteste del territorio, a manifestare preoccupazioni e richieste direttamente con il ministero, e non alla Regione o all'Ufficio scolastico regionale. Non siamo noi gli interlocutori di questo piano di progressivo smantellamento della 'scuola dell'autonomià, ma il ministero di Roma. Il rapporto tra numero di alunni e quello degli insegnanti in Veneto è attualmente il più alto d'Italia e dal 2008 assistiamo a continue penalizzazioni del sistema scolastico veneto a fronte di una spesa tra le più basse a livello nazionale».
L'assessore Donazzan ha inoltre inviato analoga missiva all'Anci regionale e all'Upi chiedendo alle due associazioni di di invitare i sindaci a protestare formalmente al ministero di viale Trastevere per il mancato accoglimento delle richieste di docenze espresse dalle scuole venete e formalizzate dall'Ufficio scolastico regionale. «Ma la battaglia non si ferma qui - prosegue l'assessore - Ho intenzione di contattare con urgenza i Consigli di istituto delle diverse aree del Veneto per spiegare ai genitori quali sono le prospettive per il prossimo anno scolastico, in presenza di 468 docenti in meno.
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Il Gazzettino