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PADOVA - Niente scuola il sabato e 45 minuti in più di lezione dal lunedì al venerdì. È questa la proposta che, ieri mattina, l'assessore alle Politiche scolastiche Cristina Piva ha inviato ai dirigenti scolastici delle primarie e delle medie cittadine. Una proposta che ha incassato anche il via libera del sindaco Sergio Giordani e che ha una finalità ben precisa: diminuire i consumi di gas per un autunno e, soprattutto un inverno che, dal punto di vista energetico, rischiano di essere di lacrime e sangue. Non bisogna dimenticare, infatti, che per tenere accesi i termosifoni di elementari e medie a Padova, è necessario che palazzo Moroni paghi periodicamente delle bollette che, nei prossimi mesi, rischiano di essere salatissime. Da qui la decisione di correre ai ripari.
Scuola e caro energia
«Si tratta di un'idea che stiamo proponendo a tutti gli istituti scolastici ha con fermato ieri mattina Piva Naturalmente non tutte le scuole fanno lezione il sabato. Il nostro invito, dunque, è rivolto alle sezioni che non fanno il tempo lungo. La nostra, però, è solamente una proposta. Si tratta di una decisione che non può essere presa unilateralmente dall'amministrazione comunale.
Settimana corta
«Io sono da sempre un sostenitore della settimana corta ha detto, infatti, il vicepresidente reggente Vincenzo Gottardo da molto prima che scoppiasse la crisi energetica. Quando ero sindaco a Campodoro ho fatto in modo che anche alla scuola media del paese non si andasse a scuola il sabato. Una giornata che, come del resto la domenica, deve essere dedicata alla famiglia, ai propri interessi, allo sport e alle amicizie». «Naturalmente una scelta così importante deve coinvolgere i dirigenti scolastici dei vari istituti - ha aggiunto proprio per questo vorrei istituire un tavolo di coordinamento per coinvolgere tutti gli attori coinvolti in questo progetto. Un progetto che potrebbe cambiare il modo di vivere di decine di migliaia di ragazzi e delle loro famiglie».
«La settima corta non deve diventare per gli studenti l'occasione per fare un giorno in meno di scuola ha concluso sarebbe bello che il sabato fosse dedicato ad attività sportive e culturali. Per fare questo però, è necessario mettere in campo progetti seri e risorse importanti». Insomma, per il momento, la politica sembra approvare unanimemente la prospettiva di far scattare la settimana corta nelle scuole. Una prospettiva dettata soprattutto da motivazioni di natura economica. Il costo del gas schizzato letteralmente alle stelle rischia, infatti, di pesare enormemente sui bilanci di Comune e Provincia. Ora resta da capire se anche presidi, professori, maestri e personale amministrativo saranno dello stesso parere. Un giorno in meno di scuola ogni settimana dovrebbe comportare , infatti, un'importante riorganizzazione degli orari lavorativi di migliaia di lavoratori. Una circostanza che potrebbe determinare più di qualche malumore tra il personale scolastico. Insomma, nonostante il caro bolletta, le polemiche potrebbero essere dietro l'angolo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino