VENEZIA - È apparsa ieri, sulla porta d’acqua dell’edificio affacciato sul rio Novo già “omaggiato” da un’opera di Banksy. Una Madonna...
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Il mistero, dopo le prime segnalazioni, non è poi durato molto. Si tratta di un’opera dal grande richiamo ambientalista realizzata dallo scultore Federico Soffiato e dal suo atelier. La statua è stata posizionata da poco, ma una simile era stata appoggiata a Padova, sul fondo del fiume Bacchiglione, dalla fine dell’anno per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento del mare e dei corsi d’acqua.
La scultura a grandezza naturale, è realizzata con un tronco di larice recuperato in Cadore dopo la tempesta Vaia ed è stata già esposta al San Gaetano di Padova nell’ambito del “Future Vintage Festival” con l’intento di essere collocata su tutte le acque inquinate del mondo.
L’artista spiega che il simbolo cristiano incarnato dalla Madonna “si trova ad essere impotente di fronte allo scempio che l’avida speculazione del capitalismo da tempo provoca ai danni del mare e del pianeta”, e che il suo gesto “riesce ironicamente a farci riflettere e diventa un’icona sacra per tutti coloro che amano il mare ed il nostro pianeta”.
«L’idea - spiega Soffiato in un video - era nata una decina di anni fa quando ero in mezzo all’acqua di un fiume con la barca. Il concetto lo ho rimandato fino al 2019 a causa di altre importanti installazioni, poi mi sono deciso a portarlo avanti. Il concetto - continua - è la madre che protegge il bimbo nell’unico modo che riesce a fare: tappandogli il naso.
I nostri figli - conclude l’artista - dovranno vivere in questa terra, l’acqua è la base della vita ma le condizioni dell’acqua sono molto preoccupanti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino