Dall'officina metalmeccanica alla scrittura di romanzi: le due vite di Sabrina

Sabrina regala il suo ultimo libro al sindaco Marco Putto
AZZANO DECIMO - «Preferisco spendere soldi in libri, invece che in abiti. E' molto più bello indossare sensazioni piuttosto che stoffa». Parole della...

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AZZANO DECIMO - «Preferisco spendere soldi in libri, invece che in abiti. E' molto più bello indossare sensazioni piuttosto che stoffa». Parole della scrittrice azzanese Sabrina Carli, 43 anni, moglie, mamma, perito chimico che da vent'anni lavora in una piccola azienda metalmeccanica. «Con gli anni siamo cresciuti, come azienda - afferma - e oggi sono responsabile del magazzino. Per quanto riguarda la scrittura, ho iniziato per passione e inizialmente mi sono auto pubblicata, finché non è arrivata la storia giusta, coinvolgente e potente e una piccola casa editrice ha creduto nel mio libro. Sono soddisfatta del successo del mio ultimo romanzo Il coraggio di scegliere. Invitata dal sindaco, Marco Putto, in sala consiliare, gliene ho donata una copia».

Chi è Sabrina Carli?

Tutti mi conoscono per la mia solarità, per la sincerità e per il filo diretto che collega il mio cervello alla mia bocca. Da sempre faccio escursioni in montagna, che conosco e amo appassionatamente. Certo, l'amore per la montagna, per quella dimensione di natura e rocce, sentieri e valli rigogliose, nuvole, non è un sentimento facile. In futuro racconterò, in un libro, le mie avventure montanare. In questo momento mi godo il successo di questo mio quarto romanzo Il coraggio di scegliere, casa editrice Brè, pagine 208».


Parliamo dell'ambientazione. Lei ci porta nella Palermo del 1995, subito dopo la morte di Falcone e Borsellino, perché?

«Ho scelto un periodo molto delicato della mia storia, che coincide con la strage dei due magistrati. Sono sempre stata legata appassionatamente a quel periodo, a quei personaggi, tanto che per un lungo periodo di tempo leggevo solo libri che raccontavano quegli anni. Il tutto ruota attorno alla storia di quattro ragazzi, in cerca della propria strada nella vita. Credo che il personaggio che più si avvicina a me, sia sicuramente Anna: un carattere determinato, che non ha paura di chi le sta davanti. E, comunque, non vorrei essere nessuno dei personaggi del libro. Con questo libro voglio far capire che la vita ci mette spesso davanti a delle scelte. A volte possiamo usare il cuore, ma in altre dobbiamo scegliere con la testa».

Nei suoi libri c'è sempre la parola amore?

«È una scelta fatta volta per volta: ogni titolo richiama una frase scritta e ripetuta all'interno del libro».

Perchè scrive?

«Per passione, lo faccio per rilassarmi, quando ho tempo e voglia, ma soprattutto quando ho qualcosa da raccontare.

Come è nata la sua ultima opera? 

Il titolo stesso riprende il filo conduttore dell'intero romanzo, quel coraggio di scegliere di essere dall'altra parte, di capovolgere abitudini e tradizioni consolidate, di diventare agenti di cambiamento delle proprie vite e di chi ha scelto di restarci accanto. È sempre il discorso delle idee che camminano sulle nostre gambe, perché qualcuno non ha seminato invano e c'è anche uno sguardo diverso alle idee di giustizia, di legalità e a chi le rappresenta. Il coraggio di scegliere ci presenta le varie possibilità. Ci vuole coraggio ad andare controcorrente, ci vuole coraggio ad ascoltare il cuore, ci vuole coraggio a perdonare gli altri e soprattutto se stessi».
 

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Il Gazzettino